Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Dopo il successo dello scorso anno, con la lezione tenuta dal prof. Pier Paolo Portinaro, Ordinario di Filosofia della politica presso l’Università di Torino, il corso di studi in Scienze Politiche dell’Università di Parma mantiene viva la tradizione della prolusione. Martedì 11 novembre, alle ore 11.30, presso l’Aula dei Filosofi del Palazzo Centrale dell’Ateneo (via Università 12), la prolusione sarà tenuta dal prof. Paolo Onofri, Ordinario di Politica economica all’Università degli Studi di Bologna, sul tema La Grande Recessione: insegnamenti per la politica economica.

Il prof. Paolo Onofri, Ordinario di Politica economica all’Università degli Studi di Bologna, è stato Consigliere economico di vari Ministeri e del Presidente del Consiglio dei Ministri (1996-1998) ed è tra i fondatori di Prometeia Associazione per le previsioni econometriche, di cui è Segretario generale dal 1988. Nel 2000 è stato nominato Grande Ufficiale della Repubblica per meriti connessi al disegno della politica economica per l’adesione dell’Italia alla moneta unica europea. 

Coerentemente con l’anima multidisciplinare del corso di studi in Scienze Politiche, in cui proficuamente convivono l’ambito giuridico, economico, storico e socio-politologico, dopo la prolusione dello scorso anno, avente per oggetto temi di carattere politologico (“Diritti umani e democrazia nell’età globale: dal cosmopolitismo alla responsibility to protect”), la prolusione di quest’anno si concentra su un tema economico di particolare attualità: la recessione economica.

L’azione dell’operatore pubblico nel guidare l’economia verso gli obiettivi desiderati - ovvero il cuore della politica economica - diventa tanto più rilevante e al centro dell’attenzione pubblica quanto più il sistema economico si trova in sofferenza. Politica fiscale e politica monetaria sono oggi, in piena crisi economica, protagonisti del dibattito pubblico. Quali rimedi si possono mettere in campo per risollevare un’economia in crisi? Per quale ragione negli ultimi anni questi rimedi non sono stati applicati o non hanno prodotto gli effetti sperati? Quanto la situazione attuale è condizionata dalla politica di austerity e quanto pesa il modo in cui sono state concepite le istituzioni europee?

In Europa, la politica monetaria è sostanzialmente demandata alla Banca Centrale Europea. Nonostante il mutamento di approccio registrato dall’avvento di Mario Draghi all’Eurotower di Francoforte, le politiche monetarie finora attuate non sembrano aver sortito effetti concreti sulla crescita. Sono inoltre più vive che mai le polemiche circa i ritardi con cui la Banca Centrale Europea (BCE) si sarebbe mossa in una logica espansiva e circa l’eccessivo (se non esclusivo) focus sul controllo dei prezzi nell’indirizzare la sua azione. A questo si aggiungono i vincoli che di fatto hanno impedito alla BCE di attuare significative misure non convenzionali. Nel quadro dell’unione monetaria, è rilevante sottolineare che, a partire dal 4 novembre di quest’anno, verrà avviata una fase cruciale del processo di Unione bancaria europea, in quanto imaggiori istituti bancari europei passeranno sotto la responsabilità di vigilanza diretta della BCE. Questo passaggio è determinante nella logica di effettività della stessa unione monetaria.

Al contrario, la politica fiscale, che si sostanzia, essenzialmente, nelle decisioni relative all’imposizione fiscale e alla spesa pubblica, è ancora principalmente in mano ai singoli Stati nazionali, pur con i significativi vincoli dettati a livello europeo. Non esiste quindi, a livello di Unione Europea, un’istituzione che abbia l’autorità e la possibilità di accompagnare in modo organico una politica fiscale alla politica monetaria della BCE. I precedenti aspetti, che propongono in modo interrelato elementi di carattere economico e politico, rendono particolarmente articolata la discussione relativa al ruolo e alle azioni che la politica economica può e deve mettere in atto in una situazione di crisi.

La prolusione del prof. Onofri, che ha quali interessi principali di ricerca l’analisi delle politiche macroeconomiche per valutare la gestione della politica economica, oltre che la formulazione di previsioni, è dunque un’ottima occasione per cogliere spunti di riflessione e familiarizzare con strumenti metodologici utili per meglio comprendere l’attuale quadro economico e le prospettive di politica economica in relazione alla crisi.

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