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È lo scenografo e regista Pier Luigi Pizzi il relatore di quest’anno della Cattedra Franco Maria Ricci, nata nel 2023 dalla sinergia fra Università di Parma (Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali), Comune di Parma (Assessorato alla Cultura) e Fondazione Franco Maria Ricci.

La Cattedra Franco Maria Ricci prevede l’organizzazione annuale di un ciclo di lezioni attraverso l’invito di studiosi e artisti collegati, nel senso più ampio, agli ambiti culturali approfonditi da Franco Maria Ricci nella sua lunga carriera di editore, grafico e collezionista. 

La lectio magistralis, che terrà il Maestro Pizzi “Il Mestiere del Teatro” sarà aperta al pubblico; il suo testo sarà oggetto di una pubblicazione a cura della casa editrice.

Pier Luigi Pizzi è un regista, scenografo e costumista italiano; è stato insignito dei titoli di Chevalier de la Légion d’Honneur, e Officier des Arts et des Lettres in Francia; in Italia Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Commandeur de l’Ordre du Mérite Culturel nel Principato di Monaco.

L’appuntamento è per martedì 30 settembre alle 17.30 nell’Aula Magna dell’Università di Parma (Sede centrale, via dell’Università, 12). La lectio sarà preceduta dagli interventi del Rettore Paolo Martelli, del Sindaco Michele Guerra, dalla Presidente della Fondazione Franco Maria Ricci Laura Casalis, del Delegato del Rettore alle Relazioni con le imprese culturali Diego Saglia.

L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Sul sito dell’Università di Parma www.unipr.it è prevista la diretta streaming della lectio, che resterà poi fruibile sui canali di Università, Comune e Fondazione.

Pier Luigi Pizzi

Il Maestro ha debuttato nel 1951 come scenografo allo Stabile di Genova con Léocadia di J. Anouilh, per la regia di G.C. Castello. Nei primi anni di apprendistato ha svolto un’intensa attività teatrale firmando scene e costumi per testi che hanno spaziato dalla pochade ai grandi classici antichi e moderni, e accostandosi anche all’opera lirica, in cui ha esordito con Don Giovanni di Mozart al Teatro Carlo Felice di Genova (1952). Il 1956 fu l’anno del determinante incontro col regista G. De Lullo e con R. Valli; il loro sodalizio produsse per più di un ventennio spettacoli entrati nella storia del teatro: la rilettura di Pirandello, per esempio, che, iniziata con i Sei personaggi (1963), ha trovato il suo punto più alto in Il gioco delleparti (1965) e in Enrico IV (1977); D’amore si muore(1958) e, sempre di G. Patroni Griffi, Metti una sera a cena (1967); Tre sorelle di Cˇechov (1965); Il malato immaginario di Molière (Spoleto, 1974); la shakespeariana Notte dell’Epifania in due diverse versioni (1961, 1979).

Si è formata così la Compagnia dei Giovani, in cui ogni concetto, ogni immagine nacque come momento d’una straordinaria e armoniosa partitura. Affermatosi rapidamente nel teatro di prosa e nel cinema, ha collaborato con registi come Luigi Squarzina, M. Bolognini, F. Vancini, G. Montaldo, V. De Sica e F. Fellini (per il quale ha progettato la scenografia del mai realizzato Il viaggio di G. Mastorna). Con L. Ronconi, ha messo in scena Le baccanti, Orlando furioso, Gounod, Wagner, Gluck, Bizet, Verdi.

Artista dalla lussureggiante immaginazione, visionario creatore di immagini e simboli ricercati, alieni dal realismo naturalista, maestro dell’illuminazione, ha realizzato le scene e i costumi per opere di Donizetti, Mozart, Rossini, e (dal 1977) ha curato regie di prosa e lirica per i principali teatri e festival in tutto il mondo. Teatro Regio di Torino, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Comunale di Pesaro, La Fenice di Venezia, l’Opera di Roma, il San Carlo di Napoli, il Regio di Parma, Arena di Verona, Opéra de Nice, Opéra Garnier e Bastille di Parigi, il Colon di Buenos Ayres, a Berlino, Londra, Monaco, Vienna, Lisbona, Losanna, Ginevra, Tokyo, Seul, Pechino, San Francisco, New York, Rossini Opera Festival, Festival di Aix-en-Provence e si potrebbe continuare, contribuendo fra l’altro alla Rossini Renaissance e al rilancio dell’opera barocca. Negli anni Ottanta, con una serie di spettacoli sorprendenti, s’impose definitivamente all’estero e soprattutto in Francia, come inventore di spettacoli salutati dalla critica e dal pubblico, che gli valsero ambiti riconoscimenti e premi. 

Tra le sue principali regie liriche si ricordano: Orlando furioso di Vivaldi (1978); Faust (1980); Passione secondo Giovanni di Bach (1984); Rinaldo di Händel (1985); Bianca e Falliero (1986); La clemenza di Tito (1986); Les Troyens (1990); Maometto II (1994); I due Foscari (1994); Pelléas et Mélisande (1995); Armide di Glouk (1996); Macbeth(1997); Attila (1997); Dom Sébastien (1998); Tancredi (1999); Aida (1999); Mosé in Egitto(2000); Death in Venice (2000); Salome (2000); La pietra del paragone (2002); Idomeneo(2002); Le domino noir (2003); Thaïs (2003); Stiffelio e Aroldo (2003); Traviata (2003); L’Europa riconosciuta (2004); Hans Heiling (2004); Les pêcheurs de perles (2004); La Grande-Duchesse du Gèrolstein (2005); Ernani (2005); Il crociato in Egitto (2007), Il barbiere di Siviglia, la trilogia Da Ponte-Mozart. É stato Direttore artistico (2006-2011) dello Sferisterio Opera Festival di Macerata, vi ha curato, tra l’altro, le regie di Les contes d’Hoffman (2004), Andrea Chénier (2005) Un ballo in maschera, Il Flauto magico, I Lombardi alla prima Crociata.

Nel 2024 come direttore artistico del Festival Puccini ha messo in scena Le Willis, Edgar, Tosca e Turandot.

Tra i tanti riconoscimenti ricordiamo otto volte il Premio Abbiati, il Premio Feltrinelli per la regia teatrale 2023 e il Premio del Presidente alla carriera nel 2025.

È Accademico di Santa Cecilia e dell’Accademia del Disegno.

Lauree Honoris Causa a Macerata in scienze dello spettacolo e alla Statale di Milano in Storia dell’arte.

La Cattedra Franco Maria Ricci

L’idea che anima la “Cattedra” è quella di costruire opportunità di approfondimento letterario, artistico, storico, ovvero culturale in senso lato, per studiosi e studenti e per tutte le persone interessate. In questo modo Università, Comune e Fondazione hanno inteso fissare un appuntamento annuale incentrato sul mondo del sapere umanistico e delle arti, e sulla loro valenza per la società in cui viviamo; e, contemporaneamente, mantenere vitale e feconda nell’oggi la presenza di Franco Maria Ricci, figura di altissimo prestigio artistico internazionale cui il Comune di Parma ha tra l’altro dedicato un’importante mostra nell’autunno 2021, a circa un anno dalla scomparsa, all’interno delle attività di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.

La selezione di relatrici e relatori e dei temi da trattare nelle lezioni della “Cattedra”, di cui è prevista la pubblicazione, è a cura di un Comitato scientifico ad hoc. Il progetto prevede inoltre la possibilità di organizzare incontri o eventi collegati, anch’essi aperti alla cittadinanza, e di favorire la collaborazione (anche sotto forma di tirocinio o stage) con studentesse o studenti Unipr le cui ricerche siano coerenti con le finalità e gli ambiti d’azione e d’interesse della Fondazione.

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