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Fidenza, 30 ottobre 2025 - Parlare di Distretto di Fidenza significa parlare di poco meno di 106 mila abitanti, un quarto dell'intera popolazione provinciale. Un soggetto che, in tema di Welfare, rappresenta un cardine fondamentale per garantire livelli di assistenza adeguati a tutta la popolazione residente.

«Come Comune capofila del distretto – spiega il sindaco di Fidenza Davide Malvisi - riteniamo di primaria importanza la capacità di interpretare i fenomeni in atto per delineare quelle che saranno le necessità future e l’impatto sui servizi territoriali attualmente disponibili, soprattutto in un contesto come quello attuale caratterizzato da risorse calanti e bisogni in crescita. Capire in quale direzione si evolveranno gli scenari odierni ci consentirà di impostare politiche efficaci e a lungo termine». 

Nasce da questa considerazione il progetto finalizzato ad avviare un processo di analisi ad ampio raggio sull’efficacia, la qualità e l’impatto dei servizi mediante la realizzazione di una ricerca-azione condotta dal Centro Interdipartimentale di ricerca sociale dell'Università di Parma

«L'Università è ben lieta di partecipare a questo progetto. Questo è uno dei modi in cui l’Ateneo non solo si apre al territorio ma si mette a sua disposizione – osserva il rettore dell’Università di Parma Paolo Martelli - in una sinergia che si fonda sul lavorare insieme. L’Università mette a disposizione le proprie conoscenze e competenze per una “lettura” dell’esistente, della domanda e dell’offerta di servizi, e per un’analisi della loro aderenza alle richieste. Tutto ciò costituirà una base ineludibile per valutare l’impatto delle politiche sociali e la loro rispondenza al continuo evolversi delle domande della società, ed eventualmente per ri-programmare e ri-orientare i servizi stessi. Con questa ricerca-azione il nostro Centro Interdipartimentale di ricerca sociale risponde appieno a una delle sue missioni, rimarcando nei fatti il ruolo prezioso della ricerca sociale: quello di  promuovere la riflessione critica della società, nelle sue tante articolazioni».

Nell’ambito di questa iniziativa il Comune di Fidenza ha saputo cogliere le indicazioni del bando 'Generare Conoscenza per Crescere Insieme’ 2025 di Fondazione Cariparma grazie al quale il progetto è stato interamente finanziato. «Questa iniziativa riflette concretamente lo spirito della nostra linea di azione ‘Società e sfide per il welfare’ – spiega il presidente di Fondazione Cariparma Franco Magnani - puntando a una lettura integrata e consapevole delle dinamiche sociali del territorio; per questo sono convinto che favorire nuove forme di ascolto e osservazione aiuti le istituzioni a costruire risposte e servizi più vicini alle esigenze delle persone».

«L’obiettivo - aggiunge l'assessore al Welfare del Comune di Fidenza Vincenzo Bernazzoli - è comprendere se i nostri servizi rispondano in modo concreto ai bisogni reali della comunità e individuare eventuali ri-orientamenti, trasformazioni o innovazioni necessarie per rendere il sistema di welfare più efficiente, accessibile e reattivo alle situazioni di vulnerabilità».

Attraverso questa analisi si intende dunque costruire una base solida per una programmazione più efficace e dinamica delle politiche sociali, capace di rispondere con maggiore tempestività, equità e concretezza alle esigenze della comunità.

«L’esperienza di Fidenza e del suo Distretto - sottolinea Isabella Conti, assessora regionale al Welfare della Regione Emilia-Romagna - ci dimostra che l’innovazione sociale non nasce soltanto da nuovi servizi o strumenti tecnologici, ma da un cambio di paradigma: mettere le persone, i loro bisogni e le loro aspirazioni al centro di un processo di conoscenza condivisa. Ogni territorio ha le proprie fragilità e le proprie risorse: comprenderne a fondo le dinamiche è il primo passo per orientare le politiche pubbliche in modo efficace, responsabile e sostenibile. Il lavoro che si avvierà nel Distretto di Fidenza, grazie al sostegno di Fondazione Cariparma e alla competenza scientifica dell’Università di Parma, è un esempio virtuoso di come la collaborazione tra istituzioni, mondo accademico e società civile possa generare un sapere utile, concreto e orientato al futuro. Un welfare moderno non può limitarsi a gestire l’esistente, ma deve imparare ad anticipare i bisogni, a leggere i segnali di cambiamento e a trasformarli in opportunità di crescita collettiva. L’Emilia-Romagna -conclude Conti - ha sempre creduto nella forza delle comunità locali, nella partecipazione e nella capacità di costruire insieme risposte ai bisogni sociali. Per questo la Regione guarda con grande interesse a questa iniziativa, che traduce in pratica la nostra idea di welfare di comunità: un sistema capace di integrare pubblico, privato sociale, terzo settore e cittadinanza attiva in una rete di corresponsabilità».

La ricerca, che avrà durata triennale, si articolerà su tre fasi. La prima consisterà nell'analisi delle banche dati socio-demografiche esistenti; a questa seguirà una lettura critica condivisa con gli operatori di tutti i dati raccolti nella prima fase.

Nella terza fase  si procederà quindi a promuovere un processo partecipativo che coinvolga gli operatori dei servizi socio-sanitari insieme a quelli del terzo settore, seguito dalla somministrazione di questionari che permettano di raccogliere percezioni, vissuti e pensieri rispetto ai bisogni, risorse territoriali esistenti e ai servizi.

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