Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Parma, 3 novembre 2025 – La rivista PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences ha pubblicato uno studio realizzato dall’Università di Parma in collaborazione con l’Università di Torino che fornisce nuove importanti informazioni sul collicolo superiore umano e sulla sua organizzazione.

In-vivo parcellation of the human superior colliculus from brain-wide probabilistic connectivity il titolo del paper, in cui autori sono per l’Università di Parma Giacomo Rizzolatti (professore emerito), Marzio Gerbella (professore associato), Giuseppe Di Cesare (professore associato), Marco Lanzilotto (ricercatore) e Luca Bonini (professore ordinario). I principali autori dell'Università di Torino con cui il team Unipr ha collaborato sono Marco Tamietto (professore ordinario) e Matteo Diano (ricercatore).

Il collicolo superiore umano è una struttura sottocorticale nota per integrare stimoli visivi con informazioni provenienti da altre modalità sensoriali, al fine di controllare il comportamento motorio, in particolare i movimenti oculari. In questo lavoro il team di ricerca ha dimostrato per la prima volta nell’uomo, mediante tecniche non invasive di trattografia e risonanza magnetica funzionale combinate con approcci analitici avanzati, l’esistenza di un’organizzazione dorso-ventrale della struttura, risultata suddivisibile in tre settori distinti, ciascuno caratterizzato da specifiche proprietà connettive e funzionali.

Il settore dorsale risulta principalmente coinvolto nella processazione di stimoli visivi, anche quando questi non vengono percepiti in modo cosciente; il settore intermedio integra queste informazioni con input provenienti da altre modalità sensoriali; infine, il settore profondo modula i movimenti di orientamento degli occhi e della testa, oltre agli atti motori di raggiungimento e prensione eseguiti con l’arto superiore.

Sebbene questa organizzazione rispecchi in gran parte quanto osservato nei modelli animali, confermandone quindi la validità, emergono anche connessioni che sembrano caratterizzare esclusivamente la specie umana. In particolare, la connettività rilevata con aree visive di ordine superiore suggerisce che il collicolo superiore non serva soltanto a guidare i movimenti, ma partecipi anche ai processi attentivi che influenzano le nostre capacità cognitive e le interazioni sociali. È dunque plausibile che alterazioni di tali connessioni abbiano un ruolo in patologie quali i disturbi dell’attenzione, dove questi meccanismi risultano compromessi.

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