Parma, 29 ottobre 2025 – «Che cosa sogno? È una domanda impegnativa, ma quello che posso dire è che il mio più grande desiderio è quello di poter tornare a Gaza. A Gaza come era. Era casa nostra, il nostro posto». Lo dice con un filo di voce Kholoud, una delle studentesse arrivate giovedì scorso da Gaza per studiare all’Università di Parma, grazie a una borsa di studio del progetto IUPALS.
L’Ateneo è in prima fila per l’accoglienza di ricercatori e ricercatrici, studentesse e studenti palestinesi. Numerosi già gli arrivi, testimonianza concreta del lavoro che l’Ateneo ha condotto nei mesi scorsi e sta continuando a condurre, a fronte della tragicità della situazione a Gaza.
Oggi il Rettore Paolo Martelli ha incontrato alcune studentesse e alcuni studenti arrivati nei giorni scorsi attraverso i corridoi universitari. Nell’occasione, insieme al Prorettore Simone Baglioni, alle Delegate Michela Semprebon e Nadia Monacelli e al docente Marco Deriu, componente della Commissione del bando IUPALS Unipr insieme al docente Stefano Caselli, ha fatto il punto sulle attività dell’Ateneo nell’accoglienza di studentesse e studenti, ricercatori e ricercatrici provenienti dalla striscia di Gaza. L’intero progetto è stato supportato dal Vicedirettore generale Michele Nicolosi, dalla Responsabile di UO Rita Ollà, dalla UO Accoglienza, Mobilità e Studenti Internazionali coordinata da Elena Raschiani e da Daniela Forte di ER.GO.
«È una giornata emozionante per tutti e tutte noi, per il nostro Ateneo», ha detto il Rettore Paolo Martelli, che ha ripercorso alcune tappe del lungo iter grazie al quale si sono concretizzati gli arrivi. «Siamo davvero lieti di potervi dare il benvenuto qui oggi, a completamento di un percorso lungo e difficile nel quale le nostre docenti e i nostri docenti e il nostro personale amministrativo si sono spesi con grande impegno e passione per realizzare questo che è un sogno. Vi accogliamo con l’entusiasmo e con lo spirito di inclusione e accoglienza che è la cifra che abbiamo voluto dare alla nostra Università. A voi voglio dire con forza che non siete soli: noi ci siamo, siamo con voi, tutta la nostra Università è con voi».
Gli arrivi si inseriscono nell’ambito di due progetti realizzati rispettivamente per permettere a ricercatrici e ricercatori e studentesse e studenti di proseguire la propria attività di ricerca o di formazione presso l’Università di Parma. Il primo progetto indetto dal Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale (CUCI) ha selezionato due ricercatori, il secondo progetto invece, IUPALS - Italian Universities for Palestinian Students, è promosso dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), il Consolato generale italiano a Gerusalemme nel quadro degli impegni presi dal sistema universitario attraverso la CRUI.
«Quando sono arrivata a Parma – ha raccontato Kholoud rispondendo ad alcune domande - ho sentito un’aria diversa e ho avuto un po’ l’impressione di essere come in un cartone animato. Tutto è straordinario per me, soprattutto il senso di sicurezza che sento. Vengo da Gaza, ho fatto studi triennali in traduzione in inglese e sono qui per la magistrale in Language Sciences and Cultural Studies for Special Needs, un corso che mi interessa molto: in questi mesi a Gaza ho lavorato come volontaria per garantire l’alfabetizzazione dei bambini e in realtà molti di loro avevano bisogni speciali di apprendimento. Per me è importante perché vorrei tornare e mettere al servizio della mia comunità quello che avrò imparato qui».
Poi un racconto della vita a Gaza: «Noi veniamo dal Nord di Gaza. Fin dalle prime settimane ci hanno detto di spostarci verso il Sud perché avrebbero bombardato il Nord. Ci siamo spostati verso il Sud, abbiamo dormito una notte e la mattina dopo bombardavano il Sud. Quindi abbiamo passato questi mesi nel tentare di trovare posti “di salvezza”, che però non ci sono perché l’area è quella e non c’è possibilità di andare altrove. Quindi ci siamo mossi quasi “inseguiti” dai bombardamenti».
I numeri ad oggi
Tra fine settembre e inizio ottobre sono arrivati un ricercatore e una ricercatrice.
9 invece le studentesse e gli studenti IUPALS, di cui 5 studentesse e 1 studente già arrivati. Altre studentesse e studenti arriveranno con prossime evacuazioni.
Le studentesse e gli studenti frequenteranno questi corsi:
- Data science for management (corso di laurea magistrale), 3
- Food risks and food safety management (corso di laurea magistrale), 1
- Language Sciences and Cultural Studies for Special Needs (corso di laurea magistrale), 3
- Advanced Molecular Sciences for Health Products (corso di laurea magistrale), 1
- Environmental Engineering for Risk Mitigation (corso di laurea magistrale), 1
Un’ulteriore decina di studentesse e studenti di Gaza sono stati ammessi ai corsi dell’Università di Parma, senza borsa IUPALS ma con risorse proprie, e sono in attesa di essere evacuati. Una volta arrivati in Italia potranno fare domanda per l’accesso ai benefici previsti da ER.GO, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio.