Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 26 novembre 2021 – Tocchi in alto e applausi. Si è chiuso così oggi pomeriggio al PalaVerdi delle Fiere di Parma il Graduation Day dell’Università di Parma, la cerimonia dedicata a tutti gli studenti e studentesse magistrali e magistrali a ciclo unico dell’Ateneo che si sono laureati a distanza a causa della pandemia.

Nei lunghi mesi caratterizzati dalla gravissima emergenza sanitaria causata dal Covid-19 sono stati tanti i giovani e le giovani costretti a laurearsi a distanza. Oggi per le laureate e i laureati magistrali e magistrali a ciclo unico che nel periodo febbraio 2020 - settembre 2021 hanno conseguito il titolo lontani dall’Università, spesso a casa davanti allo schermo di un pc, finalmente la solennità di una cerimonia di laurea in presenza.

Una cerimonia per oltre 300 laureati e laureate: i numeri di chi ha risposto positivamente nei giorni scorsi all’invito dell’Ateneo. A tutti e tutte loro, dall’Università, un attestato nominativo e un tocco, a ricordo della giornata.

«Questa cerimonia non vuole “compensare” nulla: le difficoltà e i drammi che la pandemia ha portato con sé li abbiamo tutti ben presenti. Abbiamo ben chiaro come questa emergenza sanitaria inattesa abbia inciso, profondamente, nelle nostre vite, nelle nostre consuetudini, nelle nostre relazioni, nei nostri affetti. Quello di oggi vuole solo essere un momento di festa, di nuovo e finalmente in presenza, per tutte e per tutti voi: un momento solenne, tanto più dopo ciò che abbiamo vissuto, per dirvi grazie e per rendere omaggio al vostro impegno, oltre che per farvi i migliori auguri per il vostro futuro», ha detto a laureati e laureate il Rettore Paolo Andrei, che ha aggiunto: «Anche nei mesi più difficili abbiamo lavorato con passione ed entusiasmo, abbiamo fatto un gioco di squadra importante e coeso per il quale ringrazio davvero di cuore tutta la Comunità universitaria. E anche voi non vi siete fermati, e siete arrivati a un traguardo di rilievo come la Laurea. L’augurio mio e di tutto l’Ateneo è che questa Laurea sia un punto di partenza per un futuro di felicità e di soddisfazioni».

A salutare e incoraggiare dottori e dottoresse è tornato un testimonial d’eccezione come Tommaso Ghidini, laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Parma nel 2000, attualmente Capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’Agenzia Spaziale Europea e recentemente premiato come “Alumnus dell’Anno” dell’Ateneo per il 2021.

Nel suo intervento Ghidini ha ripercorso alcune tappe della sua «storia d'amore per l'aviazione e poi per lo spazio: una storia iniziata quando avevo tre anni, con la visita a una cabina di pilotaggio. Forse è proprio questa la benedizione più grande che si possa ricevere in una vita: capirlo subito che quello è il nostro amore, mentre lo si sta vivendo», ha spiegato, soffermandosi poi su alcune parole chiave: da coraggio («la cosa straordinaria è che il coraggio è contagioso, e diventa leadership») a felicità («la felicità è la sfida: senza sapere come andrà a finire; perché non si combatte nella certezza del successo»), da perseveranza («una delle doti più fondamentali per la realizzazione di qualunque sogno») ad adattabilità («adattatevi all’ambiente: capitelo, imparate a giocare con le regole dell’ambiente e progressivamente sarete in grado di cambiarlo»), e anche visione («la potenza del sogno ci ha dato una nuova consapevolezza di noi e delle nostre capacità»), apprendimento («nel vostro percorso professionale approfittate di ogni opportunità per fare corsi, per crescere, per leggere, per informarvi»), fallimento («si apprende più dagli errori che dai successi»), successo («chi vive bene il proprio successo ha un senso di gratitudine, come in un amore corrisposto; si è increduli che sia potuto succedere e grati di essere ricambiati»).

E il valore di sentirsi «parte di qualcosa di grande, di importante, di prestigioso: questo era per me l’Università di Parma», ha osservato Ghidini, che ha poi aggiunto: «Qui ho trovato proprio questo: il sostegno che viene da una famiglia sana, che comprende le passioni di chi ne fa parte e cerca di svilupparle, di favorirle, di realizzarle».

La cerimonia è stata impreziosita da un’esibizione di allievi del Conservatorio di Parma (sul palco le cantanti Stella Fiorin, Giorgia Indelicato, Annamaria Palazzo e il chitarrista Leonardo Boschi), e si è chiusa con la proclamazione ufficiale delle laureate e dei laureati e il lancio beneaugurale dei tocchi.

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