Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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COMUNICAZIONE DI INIZIO PRATICA CON RADIAZIONI IONIZZANTI

Per qualsiasi struttura universitaria in cui si intenda iniziare una nuova pratica con rischio di esposizione a radiazioni ionizzanti, è necessario inviare prima una comunicazione a serfisan@unipr.it fornendo informazioni sull'attività che si intende svolgere. Sarete contattati dall'esperto in radioprotezione per definire la pratica.

COMUNICAZIONE DELLE ATTIVITÀ DEL PERSONALE A RISCHIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI

Classificazione del personale - Modifica dei dati del personale

Compilare la Scheda di rischio da radiazioni ionizzanti allegata e relativa al contesto specifico.

Sospensione/cessazione delle attività del personale esposto

Compilare il modulo di sospensione/cessazione dell'attività allegato.

Ripresa delle attività

Compilare l'allegato modulo di ripresa dell'attività

Vengono forniti esempi di norme interne di radioprotezione per l'uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti.

Istruzioni per i dosimetri individuali

Il personale esposto sottoposto a controllo dosimetrico deve seguire le seguenti istruzioni per la manipolazione dei dosimetri individuali:

ll radon (Rn-222) è un gas radioattivo  di origine naturale, appartenente alla serie dell’Uranio-238 (U-238). A causa della presenza dell’Uranio-238 principalmente nelle rocce e nei suoli, il Radon si forma soprattutto nel sottosuolo e tende a fuoriuscire in atmosfera. Le concentrazioni di radon in aria esterna (radon outdoor) sono molto basse, dell’ordine di pochi Bq/m³, mentre all’interno di edifici, soprattutto in zone particolari, può raggiungere concentrazioni in aria anche elevate (radon indoor): per questo motivo, dal punto di vista sanitario, il radon viene considerato un fattore di rischio tipico degli ambienti confinati.  

Il radon indoor si può trovare negli ambienti di vita, di lavoro, negli edifici pubblici. La natura geologica del sito, la tipologia costruttiva dell’edificio, i materiali da costruzione utilizzati, le modalità di ventilazione sono tra i parametri che più influiscono sulla concentrazione di radon indoor.

La valutazione del rischio Radon consiste nella misurazione delle concentrazioni di Radon negli ambienti lavorativi per un arco di tempo pari ad un anno.  Si rende necessaria quando l’attività lavorativa rientra in una delle seguentoi categorie con permanenza significativa di personale:

  • Luoghi di lavoro interrati/seminterrati
  • Tunnel, sottovie, catacombe, grotte
  • Stabilimenti termali
  • Luoghi di lavoro situati in specifiche zone considerate a rischio di esposizione a Radon, indipendentemente dal tipo di attività svolta

Data la forte variabilità della presenza di radon in un ambiente, una misura di lunga durata permette di stimare la concentrazione media annua che tiene conto delle fluttuazioni temporali, da confrontarsi con i valori di azione prescritti dalla normativa. In genere si adottano metodi di monitoraggio con dosimetri passivi da collocarsi negli ambienti per un certo periodo, dopodiché si procede alla lettura presso il laboratorio certificato. Il risultato fornisce la concentrazione media di radon presente nel locale monitorato. In alcuni casi può risultare utile una misura di breve durata per una prima verifica delle concentrazioni nei locali di un edificio, e ciò può essere effettuato utilizzando strumentazione attiva portatile. 

La valutazione del rischio Radon in ambiente rientra nel documento di valutazione dei rischi. Pertanto, come per qualsiasi altro rischio, dovrà riportare l'entità delle concentrazioni riscontrate, il confronto con i limiti di legge e le eventuali azioni da mettere in atto ai fini della riduzione del rischio

Modificato il

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