Vescovo, pacifista, scrittore, al fianco degli ultimi e degli indifesi senza dare troppa importanza al colore della pelle e alla religione. Questo e tanto altro è stato Mons. Antonio Bello, semplicemente don Tonino per tutti fin dall’inizio del suo ministero. Vescovo della Diocesi di Molfetta, in prima linea durante il conflitto in ex Jugoslavia, presidente del movimento cattolico pacifista della Cei, Pax Christi, fondatore della comunità C.A.S.A. (Comunità di Accoglienza e Solidarietà Apulia) e uomo di Chiesa sempre pronto ad offrire sostegno a tossicodipendenti, immigrati, ragazze madri e giovani a rischio, il messaggio lasciato da don Tonino, a 21 anni dalla scomparsa, continua a vivere e a superare i confini religiosi.Per parlarne, approfondendo a 360 gradi l’eredità di una figura per certi aspetti anche controversa negli ambienti ecclesiali, l’associazione culturale Hydra, in collaborazione con la Pastorale Universitaria di Parma, ha organizzato l’incontro “Don Tonino, una vita in marcia”, in programma giovedì 16 ottobre nell’Aula dei Filosofi, in via Università 12. A partire dalle 18.30, intervistati da Maria Cecilia Scaffardi, direttrice del settimanale della Diocesi di Parma, “Vita Nuova”, interverranno Maria Pia Facchini, pedagogista e collaboratrice di “Mosaico di Pace”, rivista promossa da Pax Christi, Francesco Lenoci, docente all’Università Cattolica e vicepresidente dell’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, Marco Deriu, docente dell’Università di Parma, Aluisi Tosolini, dirigente scolastico del Liceo Scientifico Bertolucci, e Silvia Marchelli, presidente di ParmaAlimenta e tra le 500 persone che nel 1992, in piena guerra balcanica, hanno partecipato alla celebre “marcia della pace” a Sarajevo guidata proprio da don Tonino.Al termine del dibattito sono previsti un breve rinfresco offerto dalla Pastorale Universitaria e la proiezione del film “L’anima attesa” di Edoardo Winspeare, prodotto da Pax Christi.