Parma, 5 maggio 2023 - Il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma organizza il 9 e 10 maggio due convegni con ospiti internazionali. L’iniziativa, che si inserisce nelle attività del Corso di Dottorato del Dipartimento, si articola in due giornate di divulgazione scientifica aperte a studenti, ricercatori, professionisti e al pubblico interessato: nella prima si propone una riflessione su alcune ricerche progettuali che indagano il rapporto tra tessuto urbano e assetti strutturali; nella seconda un’indagine sulle relazioni tra maestri e allievi della “Scuola di Porto” individuando percorsi comuni e esercizi di discontinuità.
Responsabile scientifico dei due appuntamenti, che si svolgeranno al Campus Scienze e Tecnologie (Sala congressi Plesso Aule delle Scienze) è Dario Costi, docente di Composizione architettonica e urbana all’Università di Parma.
Martedì 9 maggio alle 14.30 il seminario Progetto urbano I Città possibile. Esplorare l’anima e la struttura dei luoghi (a cura di Emaunuele Ortolan) propone una riflessione a partire dalla crisi delle logiche insediative urbane che ha condotto la città contemporanea a una progressiva perdita di relazioni tra assetti strutturali e tessuto urbano, oltre a una dissolvenza dei rapporti con il contesto territoriale circostante. Questo scenario si riflette su due fronti: uno testimonia la mancanza del legame costitutivo tra la dimensione infrastrutturale e il sistema insediativo, l’altro certifica l’assenza di identità dei luoghi indotta da trasformazioni urbane concepite come singole operazioni di architettura prive di visione a lungo termine e slegate da un’ottica d’insieme.
Il convegno si propone di riportare un quadro delle condizioni in essere e delle azioni intraprese in alcune città italiane ed europee, presentando progetti architettonici alla scala urbana capaci di dare risposte concrete agli aspetti strutturali della città contemporanea. I progetti e le ricerche riflettono infatti sulla dimensione organizzativa del tessuto urbano e dei territori rimanendo accomunati da un approccio metodologico che, attraverso l’architettura, ha l’obiettivo di disvelare l’identità dei luoghi e di riscoprirne la struttura, sintetizzando le contraddizioni, le problematiche, le strategie territoriali, gli strumenti e gli attori coinvolti, le scelte politico-amministrative e talvolta la loro assenza.
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Mercoledì 10 maggio alle 14 il secondo seminario, Genealogia e attualità di una Scuola a Porto. Le (dis)continuità del progetto (a cura di Andrea Fanfoni), si propone come momento per una riflessione sul contesto culturale che ha animato la Scuola di Architettura di Porto e come osservatorio delle esperienze progettuali e didattiche più recenti attraverso le testimonianze di due architetti/professori portuensi. Il seminario intende continuare una ricerca volta a individuare all’interno di pratiche autonome i caratteri comuni tramandati dal riconosciuto metodo pedagogico della “Scuola” ma anche identificare le discontinuità e le nuove tendenze apportate da rinnovate linee di ricerca che guardano a soluzioni, esperienze e sensibilità lontane dal Portogallo. Il programma si divide in tre sezioni. Nella prima tre studiosi eseguiranno tre letture mirate relative all’esperienza di trasmissione del sapere tra maestri e allievi, individuando all’interno di rapporti bilaterali costruiti dentro e fuori la “Scuola” differenze ed elementi di discontinuità. Nella seconda due progettisti portuensi sono stati invitati per parlare del loro rapporto tra mestiere dell’architetto e ruolo di professori nelle due Università di Architettura che in questo momento rappresentano l’eredità principale della “Scuola” (Porto e Coimbra). Nella terza quattro architetti e professori italiani forniranno uno sguardo originale in merito a esperienze, influenze e insegnamenti del progetto riconducibili al contesto culturale portuense che possano fornire un ulteriore contributo di riflessione per una ricerca aperta.
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