Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Parma, 27 febbraio 2020 – Il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione dell’Università di Parma hanno aderito, nelle sedute del 25 e 27 febbraio, alla mozione dell’Università di Bologna di ferma condanna dell’arresto in Egitto di Patrick Zaki, lo studente dell’Alma Mater iscritto al “Master Gemma”.

Dopo che nei giorni scorsi il Rettore dell’Università di Parma, Paolo Andrei, aveva espresso solidarietà e vicinanza allo studente, alla sua famiglia e all’Alma Mater, ribadendo il valore della “difesa dei diritti fondamentali di ogni essere umano, tra cui la libertà individuale e la libertà d’espressione” e assicurando che la mozione dell’Ateneo di Bologna sarebbe stata portata a breve all’attenzione degli Organi accademici, ora ecco l’adesione del Senato e del CdA. Nel testo i due organi dell’Università hanno “ritenuto di condividere e fare propri i principi e le garanzie a tutela della libertà personale posti alla base della mozione”, riservandosi inoltre di valutare, anche attraverso il confronto con gli altri Atenei italiani, eventuali ulteriori azioni”.

Questo il testo della mozione dell’Università di Bologna:

“Come membri della comunità scientifica e accademica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna siamo fortemente colpiti e turbati dalle notizie circa l’arresto nei giorni scorsi di un membro della nostra comunità universitaria, lo studente della laurea magistrale Erasmus Mundus “Gemma” in Women’s and Gender Studies. Chiediamo con forza che i rappresentanti del nostro Governo e dell’Unione Europea, che si sono peraltro già tempestivamente attivati, seguano con attenzione la vicenda affinché i diritti fondamentali di Patrick Zaki non siano in alcun modo violati. Forti dei valori che contraddistinguono a tutti i livelli la nostra comunità accademica, quali la libertà di pensiero, l’importanza del pensiero critico, la responsabilità e l’impegno sociale, ribadiamo l’importanza di difendere, in ogni sede, e con ogni strumento, i diritti umani e più in particolare il diritto alla libertà individuale, i diritti politici e la tutela della libertà d’espressione. Assicuriamo tutto il nostro impegno affinché Patrick Zaki possa tornare al più presto a frequentare le nostre aule universitarie. Fino ad allora, consideriamo nostro compito fare tutto il possibile perché il Governo italiano e l’Unione europea non smettano di prodigarsi in ogni modo per favorire il rientro di Patrick nella nostra comunità”.

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