A Bruxelles, in occasione del convegno “Soil, Climate Change and Biodiversity – Where do we stand?” che si svolgerà i prossimi 23 e 24 settembre, verrà presentato l’«Atlante Europeo della Biodiversità del suolo». Tra i numerosi autori dell’Atlante figurano la Dott.ssa Cristina Castracani, il Prof. Donato Grasso e la Prof.ssa Cristina Menta del Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale dell’Ateneo e il Dott. Ciro Gardi, del Dipartimento di Scienze Ambientali, attualmente Esperto Nazionale Distaccato presso il Joint Research Center della Commissione Europea. A partire dalla Conferenza di Rio del 1992, l’attenzione e l’interesse sui temi della biodiversità si è notevolmente accresciuta, come dimostra l’aumento esponenziale del numero di articoli scientifici su questo tema. Questa accresciuta sensibilità è stata lo stimolo principale alla richiesta e allo sviluppo di politiche finalizzate alla conservazione di questa ricchezza unica del nostro pianeta, anche se molti dei risultati auspicati devono ancora essere raggiunti. Tra i diversi aspetti della biodiversità, il suolo è stato, fino ad ora, la tessera del mosaico più trascurata e misconosciuta. La nostra conoscenza sulla varietà, sulle complesse interazioni tra gli organismi del suolo e su come essi contribuiscano complessivamente al funzionamento degli ecosistemi terrestri, sono infatti ancora poco conosciute. La realizzazione dell’«Atlante Europeo della Biodiversità del suolo», realizzato dal Joint Research Center e dalla DG Ambiente della Commissione Europea e che si configura come il contributo dell’Europa all’Anno Internazionale della Biodiversità, ha come finalità principale quella di sensibilizzare opinione pubblica, comunità scientifica e decisori pubblici sul ruolo della biodiversità del suolo e sull’importanza di pervenire ad efficaci politiche di conservazione.