Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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I neuroni specchio sono neuroni motori, presenti in diverse aree della corteccia cerebrale, che si attivano sia quando il soggetto compie un'azione, sia quando osserva un altro agente che compie quell'azione. Questo assunto è il fondamento dell'empatia, quel "sentire dentro" che fa in modo che  gli esseri viventi si sentano simili, perché percepiscono le stesse cose. La portata universale di una tale conclusione spiega come mai il neurologo Giacomo Rizzolatti, professore emerito di Fisiologia umana all'Università di Parma, per la scoperta dei neuroni specchio sia candidato a ricevere il Premio Nobel.

Nei giorni scorsi l'Università degli Studi di Sassari gli ha conferito la laurea magistrale ad honorem in "Servizio sociale e politiche sociali" in un'aula magna affollata di studenti, insegnanti, assistenti sociali che hanno ascoltato la lectio doctoralis intitolata "Il  cervello empatico: basi neurologiche e conseguenze sociali". Il sociale è infatti la parola chiave per capire il valore di questa sorta di "intelligenza emotiva", fondamentale per creare relazioni e stare in società. Tanto che il mancato funzionamento dei neuroni specchio è correlato ad alcuni disturbi della personalità, come il narcisismo, e si riscontra anche nelle persone affette da autismo.

 A una tale convinzione si approda dopo lunghi e complicati studi scientifici, esperimenti di approccio etologico che, dopo anni, hanno permesso al team di ricerca di Giacomo Rizzolatti di individuare il "meccanismo specchio" nelle scimmie e di trovare riscontri anche nell'uomo, in base ai recentissimi esperimenti di stimolazione dei neuroni che lo studioso ha illustrato con grande chiarezza ed efficacia all'uditorio. Si deve infatti parlare di "meccanismo" o "sistema" e non semplicemente di neuroni specchio, perché queste cellule bimodali sono presenti in differenti aree del cervello e non hanno una funzione unica: "Si attiva dunque un meccanismo generale che trasforma l'informazione sensoriale concernente il comportamento di un altro in una mia reazione", ha detto Rizzolatti. In questo senso la scoperta potrebbe condurre a una più ampia "teoria della mente".

Un'altra implicazione di questo sistema è che si apprende per imitazione: si osserva un gesto, i neuroni specchio lo riproducono, il gesto si impara. I neuroni specchio sarebbero quindi, secondo Vilayanur Ramachandran, direttore del Center for Brain and Cognition dell’Università della California di San Diego, i "mattoni della cultura", nella misura in cui la cultura si diffonde e si propaga per imitazione.

Alla fine della lectio doctoralis, un lungo applauso ha sottolineato il conferimento della pergamena a Rizzolatti da parte del Magnifico Rettore dell'Università di Sassari, Massimo Carpinelli, che ha consegnato al neurologo anche il sigillo storico dell'Ateneo di Sassari. La cerimonia, introdotta dal Coro dell'Università di Sasasri con il Gaudeamus Igitur, si è aperta proprio con i saluti del Rettore e del Direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali, Gavino Mariotti. Baingio Pinna, professore di Psicologia generale, ha poi illustrato le motivazioni della proposta di conferimento della laurea ad honorem, prima di lasciare la parola al protagonista della giornata. Hanno presenziato i componenti del Senato accademico e numerosi rappresentanti del Dipartimento.

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