Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
EUGreen - European University Alliance for sustainability

Parma, 31 agosto 2017 – L’Università di Parma per quattro giorni fulcro del dibattito internazionale sulla sostenibilità del sistema agroalimentare. È infatti in corso fino al 1° settembre, al Campus Scienze e tecnologie, il XV Congresso triennale dell’European Association of Agricultural Economists (EAAE), “Towards Sustainable Agri-Food Systems:Balancing between Markets and Society”, appuntamento di rilievo internazionale nel quale oltre mille esperti, studiosi, politici e imprenditori dell’economia agroalimentare mondiale si confrontano per dare risposta a sfide cruciali che mirano al benessere del pianeta e delle persone, con lo sguardo rivolto al futuro e agli interessi delle prossime generazioni.

La parola chiave è e resta sostenibilità: una parola sempre più al centro delle agende politiche ed economiche dei governi e delle imprese, nella convinzione che la creazione di sistemi sostenibili sia una strada obbligata.

La sostenibilità non è uno slogan e neanche un processo – osserva il Presidente del comitato organizzatore Filippo Arfini, Professore ordinario di Economia dei Network Agroalimentari al Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma - piuttosto una vera e propria rivoluzione che accumuna produttori e consumatori”.

Da Parma durante Expo era partita l’idea di un “patto” tra governi e tra popoli per un sistema alimentare sostenibile scaturito nella Carta di Milano, che raccolse nel 2015 oltre un milione di firme. Da Parma ora riprende il dialogo per analizzare le teorie, i problemi, le esperienze concrete e le strategie per modificare il modo di produrre e di consumare cibi.

Nei quattro giorni di dibattito, con oltre 600 relazioni, sono analizzati tutti gli aspetti che caratterizzano e influenzano il livello di sostenibilità dei diversi sistemi alimentari. Nello specifico sono affrontati i temi della sostenibilità nella sua dimensione sociale (dal lato della produzione e del consumo), nella dimensione commerciale (nella dimensione di filiera e di commercio internazionale), dei consumatori (nella loro capacità di rispondere a segnali di qualità e all’innovazione tecnologica) e della politica, nella sua capacità di sviluppare strategie efficienti.

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