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Parma, 20 ottobre 2021 - La rassegna Libri di storia – Incontri con gli autori, organizzata dal Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese culturali dell’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma, riprende il 26 ottobre nella forma di seminari/webinar, sia in presenza che online. Coordinatore scientifico della rassegna è Piergiovanni Genovesi, docente di Storia contemporanea e Delegato del Rettore per le iniziative culturali di carattere storico.

Al centro di ogni incontro c’è un libro, una novità editoriale d’argomento storico, intorno al quale si organizza la discussione alla presenza dell’autore e di altri esperti: una riflessione a più voci aperta a tutti gli interessati che si propone sia di far conoscere più da vicino alla città la ricerca svolta all’interno dell’Ateneo sia, più in generale, di favorire la diffusione della conoscenza storica e delle sue tante potenzialità.

Di seguito il calendario:

  • martedì 26 ottobre, ore 10.30, Aula K3 del Plesso D’Azeglio: Fabrizio Solieri, La rivoluzione e la città. L’Ottocento reggiano nelle memorie di un sarto reazionario (Mup, Parma 2019); link per la diretta su Teams 
  • giovedì 18 novembre, ore 11, Aula K15 del Nuovo Polo Didattico D’Azeglio-Kennedy: Antonella Campanini, Il cibo. Nascita e storia di un patrimonio culturale (Roma, Carocci 2019); link per la diretta su Teams 
  • venerdì 3 dicembre, ore 10.30, Aula Ferrari del Plesso D’Azeglio: Mino Gabriele, I sette talismani dell’Impero (Milano, Adelphi 2021); link per la diretta su Teams.

La partecipazione in presenza è consentita fino a esaurimento dei posti disponibili; è necessario presentare il Green Pass.

L’incontro del 26 ottobre, organizzato anche con la collaborazione del Comitato di Parma per la storia del Risorgimento italiano, sarà aperto dai saluti di Piergiovanni Genovesi. A seguire l’autore Fabrizio Solieri dialogherà con Alba Mora, a lungo docente all’Università di Parma.

Filippo Braglia è un testimone singolare della complicata stagione dell’unificazione nazionale a Reggio Emilia. Di professione sarto, ma non indigente, animato da un profondissimo spirito religioso, egli esprime nelle sue Memorie un profondo scetticismo nei confronti dei cambiamenti politici, sociali e urbanistici che caratterizzano il suo tempo.
Braglia annota gli avvenimenti della città in una lingua popolare, fortemente contaminata dal dialetto, scorretta, eppure efficace ed espressiva. Nelle sue pagine le rivolte e le repressioni, le fiere e i mercati, le processioni religiose e le recite a teatro si sovrappongono come spettacoli sullo stesso palcoscenico. La sua voce, al contempo ingenua e sagace, ci permette di indagare non soltanto sui fatti, ma anche sulla mentalità e sulla visione del mondo degli uomini della sua epoca.

La partecipazione agli incontri è valida come aggiornamento per gli insegnanti che si iscriveranno attraverso la piattaforma S.O.F.I.A.

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