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Parma, 25 marzo 2014 – Si è tenuta mercoledì 12 marzo, nell'Aula Magna del Palazzo Centrale di Ateneo, la conferenza Anemia in the elderly: mechanisms and treatment, condotta dal prof. Dan Luigi Longo, docente di Medicina dell’Università di Harvard, Chief Editor dell’Harrison’s Principles of Internal Medicine e Deputy Editor del New England Journal of Medicine.

L’evento è stato organizzato dai proff. Marcello Maggio e Gian Paolo Ceda dell’Unità di Geriatria del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Parma, il prof. Ceda è anche Presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia e del Corso di laurea magistrale di Medicina e Chirurgia.

La conferenza è stata introdotta, alla numerosa audience di docenti e studenti giunta in Aula Magna, dal Rettore dell’Ateneo, prof. Loris Borghi, che ha dato il benvenuto all’ospite tracciandone la figura scientifica, descrivendone il ruolo nel panorama medico internazionale e sottolineando il particolare significato culturale e scientifico della conferenza sia per gli studenti che per i docenti di medicina.

Il prof. Maggio ha ricordato la sua esperienza indimenticabile al National Institute on Aging Americano sotto la guida di Luigi Ferrucci e Dan Longo, rispettivamente attuale ed ex Direttore Scientifico del celebre Istituto di Ricerca Americano. Il prof. Ceda ha sottolineato il particolare interesse della tematica affrontata dal momento che l’anemia costituisce una condizione altamente prevalente nella popolazione anziana  ed è associata ad un declino della qualità di vita, della funzione fisica e ad un aumento del rischio di fratture, ospedalizzazione e mortalità.

La relazione del prof. Longo ha preso in considerazione i recenti miglioramenti nella comprensione dei meccanismi che conducono all’anemiache, in un terzo dei casi, non riconosce una causa specifica.

Attraverso una disamina di studi epidemiologici italiani (lo Studio InCHIANTI) ed americani (il Baltimore Longitudinal Study of Aging) il docente americano si è soffermato sulle modificazioni con l’età dell’eritropoietina che cerca di contrastare nell’invecchiamento fisiologico la riduzione dei livelli di emoglobina e sul ruolo dell’epcidina, un peptide, scoperto nel 2000, prodotto dal fegato e regolatore dell’omeostasi del ferro.

Il prof. Longo ha approfondito alcune ricerche condotte insieme al team del prof. Ceda e Maggio ed in particolare sul contributo della componente androginica, ed in particolare del testosterone allo sviluppo della cosiddetta anemia of aging. Quest’ormone, più noto per la sua attività  di modulazione della libido e di altre componenti della sfera sessuale, è dotato di un’ importante azione emopoietica, e quindi di stimolo della sintesi di emoglobina.  La sua ridotta sintesi in corso di invecchiamento sia maschile che femminile è stata associata ad un aumentato rischio di  anemia.  Nuovi farmaci all’orizzonte tra cui gli antagonisti dell’epcidina sono stati presi in considerazione  mentre nella discussione finale si è analizzato il razionale di un largo studio multicentrico internazionale mirato a verificare se la normalizzazione dei livelli di emoglobina si accompagna al miglioramento della funzione fisica e della sopravvivenza nel soggetto anziano.

Il 13 Marzo il professor Longo è stato inoltre protagonista di un incontro presso l’Aula IC della Presidenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Parma con gli studenti e colleghi  e docenti del nostro Ateneo. L’evento, molto gradito dagli studenti, come ha dimostrato l’Aula gremita in ogni ordine di posti, è stato organizzato dai  proff.  Maggio e Ceda  assieme al prof Vanelli, Presidente della Società di Medicina e Scienze naturali ed Editor in Chief della storica Rivista locale Acta biomedica.

Tema dell’incontro è stata l’esperienza maturata dal Professor Longo come Deputy Editor del New England Journal of Medicine e quella clinica  a Bethesda, Baltimora ed Harvard   arricchita dall’impareggiabile guida di  editor del più famoso testo di Medicina Interna Mondiale, l’Harrison. Il Professor Vanelli ha illustrato la storia dell’Acta biomedica, una delle più antiche riviste scientifiche europee e tracciato scopi ed obiettivi della Società di  Medicina e Scienze naturali.

Longo ha sottolineato l’importanza dell’esame obiettivo fisico nell’approccio clinico al paziente specialmente nell’epoca attuale caratterizzata dalla presenza sempre più massiccia della tecnologia di immagini strumentali (RMN, TAC), ha invitato gli studenti ad uno spirito critico nel fare le domande (“nessuna domanda è stupida, solo le risposte possono esserlo” ha detto) e nel leggere gli articoli scientifici come strumento di crescita professionale.

Alla fine dell’incontro, molto apprezzato dagli studenti, il prof. Vanelli ha insignito il prof. Longo del titolo di socio onorario della Società di Medicina e Scienze Naturali.

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