Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 5 dicembre 2019– Emilia Wanda Caronna, Delegata del Rettore a Fasce deboli, studenti con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento,ha ricevuto nei giorni scorsi il Premio Anmic 2019. Quasi 200 persone hanno affollato l'auditorium dell'Assistenza Pubblica per rendere omaggio alla prof.ssa Caronna e all’altra premiata Annalisa Dall'Asta, che hanno ricevuto il riconoscimento rispettivamente nelle sezioni “Persona abile” e “Persona con disabilità”.

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, e all'interno della “Parma disAbility Week”, la sezione provinciale dell’Anmic, la più grande associazione di tutela e rappresentanza di persone con disabilità, ha dato vita alla quarta edizione del Premio Anmic Parma, destinato a persone che hanno accresciuto il valore culturale e civile della comunità grazie alle loro azioni sul fronte dei diritti delle persone con disabilità.

Annalisa Dall'Asta ècoordinatrice didattica della Scuola di Edith di Parma. Emilia Wanda Caronna è delegata del Rettore dell'Università di Parma a fasce deboli, studenti con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento. Entrambe si battono da anni, con grandi risultati, sul fronte dell'integrazione sociale delle persone disabili.

La cerimonia, presentata dalla giornalista Ilaria Notari, è stata introdotta dal Presidente di Anmic Parma Walter Antonini: “Il mio augurio – ha spiegato - è che le istituzioni guardino alla disabilità non come un dovere, ma come una scelta; spero che possano scegliere di aiutare e valorizzare le persone con disabilità, perché sono una risorsa per tutta la comunità. Le due premiate sono persone speciali. Ad Annalisa voglio dire che la sua luce illumina ogni persona che ha incontrato: sei l'emblema della persona che mette a disposizione, per la nostra gente, la propria ricchezza d'animo e di spirito, unita a una eccezionale professionalità. A Emilia invece voglio dire che è un esempio per tutti noi: il suo essere sanguigna forte e rigorosa, nel rispetto dei nostri diritti, è motivo di ispirazione e di aspirazione. Senza di lei la nostra società sarebbe un po' più povera”.

Tanti i rappresentanti delle istituzioni presenti che hanno voluto portare un messaggio: il Prefetto di Parma Giuseppe Forlani, il Rettore dell'Università di Parma Paolo Andrei, la consigliera regionale Barbara Lori, il Vice Presidente della Provincia di Parma Alessandro Garbasi, l'Assessora al Welfare del Comune di Parma Laura Rossi, la Direttrice generale dell'Ausl di Parma Elena Saccenti, il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi, il Delegato del Sindaco di Parma alla Disabilità Mattia Salati.

Commossi gli interventi delle premiate. Annalisa Dall'Asta, che ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del Prefetto Forlani, di Antonini e di Fabio Faccini, presidente del Consorzio Solidarietà Sociale, ha detto: “Sono molto felice, qui ci sono tutti i miei mondi, tutti i miei affetti: la parrocchia, Azione Cattolica, le associazioni, la cooperativa Eidè, il progetto Calamaio, i miei amici, la mia famiglia. Da soli non si va da nessuna parte: sogno un mondo di interdipendenza gli uni dagli altri. Il pregiudizio più fastidioso? Essere donna e disabile è una discriminazione doppia che ho vissuto sulla mia pelle”.

Emilia Wanda Caronna, che è stata invece premiata dal Rettore Andrei, dal presidente Antonini e da Alberto Mutti, coordinatore del Centro studi nazionale Anmic, ha detto: “Ho ricevuto diversi premi nazionali, mentre Parma sembrava essersi voltata dall'altra parte, per questo il Premio Anmic mi riempie di gioia ed emozione. Anche quest'anno abbiamo 848 studenti da seguire, sono davvero tanti. Questo lavoro è la mia vita, ho lavorato con sei Rettori diversi, prima sono stata al fianco di Mario Tommasini per le battaglie per l'integrazione di chi era tagliato fuori dalla società. La disabilità appartiene a tutti, perché nell'arco di una vita a tutti può succedere di viverla. Per il 2020 spero che passi il messaggio che la cultura significa anche sociale”.

 

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