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Parma, 15 giugno 2023 - Con la mostra Anselmo Ballester. Volti Ingombranti, CSAC, Centro studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, prosegue la serie di esposizioni allestite nella Sala delle Colonne dell’Abbazia di Valserena caratterizzate dalla proposta di approfondimenti condotti da conservatori e collaboratori del Centro su temi specifici, esito di approfondite ricerche in archivio e dalla particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e finanziaria, resa possibile grazie alle diverse competenze culturali, progettuali e tecniche presenti allo CSAC.  La mostra proseguirà fino al 17 settembre.

In questa occasione, in particolare, la mostra è l’esito di una ricerca congiunta tra CSAC e CAPAS (Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo) dell’Università di Parma, volta ad approfondire le soluzioni grafiche e pittoriche espresse nei manifesti cinematografici di Anselmo Ballester, il cui fondo, conservato presso CSAC, conta oltre duemila pezzi tra schizzi, bozzetti, locandine e manifesti.

La mostra Anselmo Ballester. Volti Ingombranti si concentra sull’ultimo periodo dell’attività dell’artista, caratterizzata dalla ripresa di scritture e di esperienze sperimentate in precedenza, suggerendo attraverso una stesura solo apparentemente realistica la complessità delle simbologie e dei riferimenti aggiornati, optando per una nuova strada sperimentale.

La ricerca si è dunque concentrata sulla produzione degli anni del Dopoguerra, sul manifesto come emanazione del film e mezzo autonomo capace di trasmettere allo spettatore il senso della trama cinematografica a livello emozionale, creando nel contempo attesa e ricordo.

L’indagine sull’archivio ha permesso di comprendere il processo creativo di Anselmo Ballester, che viene riproposto in mostra attraverso l’esposizione di bozzetti, schizzi e disegni accanto a locandine e manifesti di grande formato.

Un processo creativo che deve obbligatoriamente tenere conto delle esigenze comunicative della committenza “ossessionata” dai ritratti dei divi, come denuncia Ballester stesso in un’intervista.

Ecco perché quei volti, famosi ed efficaci, diventano “ingombranti” per l’artista, che può più liberamente esprimere “la genuina ispirazione e l’eventuale abilità di ideatori, disegnatori e coloristi” nei bozzetti e negli schizzi.

A corredo dell’esposizione, realizzato dalle curatrici e dal gruppo di VideoAteneo del CAPAS, un video caratterizzato da una precisa scelta di montaggio da cui emergono parole e riflessioni personali di Anselmo Ballester “inventore di racconti manifesti”.

 

ANSELMO BALLESTER (Roma, 1897 – Roma, 1974), pittore e illustratore, è stato uno dei più significativi cartellonisti cinematografici italiani. Figlio del pittore di origini spagnole, Federico Ballester, è portato giovanissimo a Parigi dove conosce il manifesto francese e il mondo cinematografico allora nascente. Segue le orme paterne frequentando la Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti a Roma mentre lavora nel reparto disegnatori di un grande stabilimento litografico, aiutando il padre nella realizzazione dei primi manifesti cinematografici. Il suo primo bozzetto risale al 1914, da quel momento Ballester dipinge incessantemente per più di cinquant’anni, apprezzato dal pubblico e richiesto dalle più grandi case di produzione cinematografiche nazionali e internazionali. L’attitudine del pittore e la tecnica litografica portano Ballester a specializzarsi nella pubblicistica cinematografica, di cui resta il caposcuola e il massimo esponente con oltre tremila manifesti realizzati. La maggior parte dei manifesti ideati da Ballester, in tutto l’arco della sua produzione, si sviluppa attorno alla valorizzazione del volto e del corpo delle star mentre il racconto dell’opera cinematografica è richiamato il più delle volte attraverso elementi simbolici posti in dialogo con il divo o la diva protagonisti dei film. Dal 1980 allo CSAC sono conservate 2217 opere tra bozzetti, schizzi, disegni e manifesti che documentano il lavoro di Anselmo Ballester dal 1913 al 1958.            

Anselmo Ballester. Volti ingombranti
a cura di Stefania Babboni e Elisa Bini
23 giugno – 17 settembre 2023
Sala delle Colonne
CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma
Abbazia di Valserena
Strada Viazza di Paradigna, 1, 43122 Parma

Orari di apertura museo e biglietti:

  • venerdì 9.00 – 15.00
  • sabato, domenica 10.00 – 19.00
     
  • Biglietto intero 10 euro
  • Biglietto ridotto 8 euro

Per prenotazioni e maggiori informazioni, anche sulla tipologia dei biglietti:
CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma
csac@unipr.it
servizimuseali@csacunipr.it
+ 39 0521 903649

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