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Parma, 4 febbraio 2025 – “La Costituzione? Qualcuno dice che non è attuale e che va cambiata. Io invece sono convinto che la nostra Costituzione sia profondamente attuale. Il problema è che non è attuata, o per lo meno non completamente.  Quindi bisognerebbe rimboccarsi le maniche e attuarla. Non c’è nulla di più pericoloso che cercare di cambiarla per fare della politique politicienne”. L’ha ribadito con forza oggi all’Università di Parma Giovanni Maria Flick, già Ministro della Giustizia e Presidente della Corte costituzionale, ospite d’onore della prolusione ai corsi di studio in Scienze politiche.

Tra le voci più autorevoli del panorama giuridico italiano, all’attivo una lunga carriera accademica e istituzionale, il prof Flick ha proposto la lectio Un patto per il futuro, ispirata a un suo volume dello scorso anno. 

Durante l’incontro, aperto dal Rettore Paolo Martelli e dal Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali Giovanni Francesco Basini, introdotto dal docente di Diritto costituzionale Antonio D’Aloia e moderato dal Presidente del corso di studi unificato in Scienze politiche Emanuele Castelli, l’ex Presidente della Corte costituzionale ha proposto una riflessione proprio sull’importanza di un patto intergenerazionale e sociale per affrontare le sfide del nostro tempo. Temi quali la sostenibilità, l’equità, la giustizia e la salvaguardia dei valori costituzionali sono stati al centro della sua analisi, con uno sguardo particolare rivolto alle responsabilità e al ruolo delle giovani generazioni nella costruzione di un futuro più giusto e inclusivo.

Il prof Flick si è soffermato in particolare sulla riforma costituzionale del 2022, che ha introdotto modifiche agli articoli 9 e 41 in materia di tutela dell’ambiente. “Desidero dare alcuni stimoli di ottimismo in un momento in cui c’è un’inquietudine generale, porre le premesse per dire che la riforma costituzionale del 2022 è fondamentale perché apre la via a un discorso molto importante: guardare al futuro e non solo al passato e al presente. La Costituzione ci dice non basta guardare al paesaggio ma occorre guardare anche all’interesse delle generazioni future, alla biodiversità, anche umana, e al ristabilimento di un rapporto equilibrato tra natura e persona. Ciò che il costituente ha portato nel 2022 è proprio l’apertura di una finestra sul futuro”, ha spiegato.

Nel 2022 “la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” è dunque entrata tra i fondamentali, aprendo di fatto la porta al tema dello sviluppo sostenibile, cioè “all’equilibrio da trovare fra la dimensione tecnologica e la dimensione ecologica del nostro vivere”. “Il problema del rapporto fra transizione ecologica e transizione tecnologica si risolve solo attraverso una transizione culturale, cioè una riflessione che dice che la storia non solo non è finita ma continua in un modo diverso”, ha osservato Giovanni Maria Flick, che ha anche aggiunto: “Noi dobbiamo proiettarci in un’ottica in cui l’esperienza del passato condiziona la programmazione del futuro, e questo vale sia per le società sia per le persone singole”.

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