Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 31 maggio 2019 - Giuseppe Gilberto Biondi, già docente ordinario di Letteratura Latina al Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma, è stato insignito del titolo di Professore Emerito, con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti.

Il titolo di Professore Emerito è conferito a professori ordinari in pensione o per i quali siano state accettate le dimissioni, che abbiano ricoperto ruoli di rilevante responsabilità istituzionale a livello di Ateneo o per la eccezionale produzione scientifica. All’Ateneo di Parma sono oltre 30 docenti.

L’onorificenza a Professore Emerito conferita al Giuseppe Biondi, proposta dal Consiglio del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, riconosce l’eccellenza dell’attività scientifica svolta ed è motivo di orgoglio per l’Ateneo.

Curriculum
Giuseppe Gilberto Biondi, laureatosi  nel 1971 all’Università di Bologna con una tesi su Catullo, relatore il prof. Alfredo Ghiselli, è stato assistente del prof. Alfonso Traina dal 1974 al 1978, anno in cui è stato nominato professore incaricato di Grammatica Greca e Latina. Associato di Letteratura Latina, sempre a Bologna, fino alla chiamata all’Università di Parma come professore ordinario dal settembre del 1986. Presso questa Università, a partire dagli anni novanta, ha ricoperto diversi ruoli istituzionali, tra i quali Pro Rettore alle Attività Culturali, Presidente di Corso, Direttore di Dipartimento, membro del Nucleo di Valutazione, Preside di Facoltà, Presidente di Area 10 nel Comitato Scientifico, Presidente del Comitato Scientifico della MUP. Come ambito di ricerca ha privilegiato la poesia latina, in particolare Catullo, Orazio, Virgilio, Seneca tragico ma anche Lucilio, Persio, i Poetae Novelli e altro. Numerose le pubblicazioni al riguardo. Membro della Accademia Nazionale Virgiliana, è Direttore della Rivista "Paideia" dal 2004 e, dal 2017, del Centro Studi Catulliani.

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