Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 17 dicembre 2020 - Uno dei tesori della Biblioteca Palatina di Parma, i 35 manoscritti greci realizzati tra il X e il XVIII secolo, da oggi è a disposizione degli studiosi e degli appassionati di tutto il mondo.

Dietro la pubblicazione online dei manoscritti si cela un lavoro scientifico e un progetto culturale che ha richiesto anni di studi specialistici, interventi tecnici di alto livello e collaborazioni prestigiose, riunendo, accanto alla Palatina e all’Università di Parma, partner del progetto, tre realtà di alto livello: Chiesi Farmaceutici, nella persona del dott. Alberto Chiesi, Dallara, nella persona del dott. Andrea Toso, e la ditta Memores di Firenze, nella persona del dott. Gennaro Di Pietro. Alberto Chiesi e Andrea Toso hanno garantito i fondi per la digitalizzazione dei preziosi manoscritti, mentre Memores si è occupata dei passaggi tecnici imprescindibili per la pubblicazione delle immagini dei manoscritti.

«Questa nuova apertura al mondo – evidenzia Simone Verde, Direttore del Complesso museale statale parmense – è un segno di come stiamo realizzando la Nuova Pilotta: non un fortino chiuso di sapere per pochi, ma una piattaforma dove i saperi vengono condivisi, con gli utenti e visitatori locali ma anche con coloro che a Parma non possono venire ma che vogliono conoscere i tesori incredibili della nostra Città. Ovunque essi siano».

Massimo Magnani, professore di Lingua e Letteratura Greca dell’Università di Parma, è il responsabile scientifico del progetto, oltre che curatore del convegno di studi sui manoscritti greci della Palatina, realizzato in Biblioteca nel novembre del 2019. Gli atti del convegno saranno pubblicati nel numero del 2021 della rivista «SCRIPTA. An International Journal of Codicology and Palaeography» (classificazione ANVUR: fascia A; indicizzazione ERIH plus e Année Philologique). Il lavoro è stato svolto in collaborazione con la Direzione della Biblioteca Palatina.

La pubblicazione è avvenuta in “Internet Culturale”, portale di accesso al patrimonio delle biblioteche pubbliche e di prestigiose istituzioni culturali italiane, curato dall’Istituto centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU).

La collezione è accessibile dal Portale di Internet Culturale: ogni singolo manoscritto può essere visualizzato, sfogliato, ingrandendo le pagine o particolari di pagina. Il dettaglio dell’immagine è altissimo, permettendo anche di cogliere il dettaglio fisico delle pergamene o delle carte sulle quali i testi sono stati scritti. La “esplosione” delle miniature, per altro bellissime, consente di percepire particolari che l’occhio umano non riuscirebbe a rilevare.

Ma cosa è stato messo a disposizione del mondo? A questa, che è la domanda fondamentale, risponde la Direttrice della Palatina Paola Cirani: «Si tratta dell’intera raccolta di manoscritti greci della nostra biblioteca. Opere preziose e di enorme interesse, imprescindibili per studiosi di diverse discipline. 11 di essi provengono dal Fondo Palatino, nato dalla raccolta iniziata a Lucca dai Duchi di Borbone, che riunirono manoscritti acquistandoli da importanti collezioni private, come quella dei tre cardinali della famiglia Buonvisi. Uno dei pezzi più preziosi è il Ms. Pal. 5, sontuoso Tetraevangelo, datato intorno all’anno Mille. Altri 24 manoscritti appartengono al Fondo Parmense, dove si trovano grazie all’opera di Paolo Maria Paciaudi (1710-1785), primo bibliotecario della Palatina, e di Giovanni Bernardo de Rossi (1742-1831), artefice della raccolta di quel fondo ebraico di manoscritti e stampati, che rende unica a tutt’oggi la Biblioteca. Tra i tesori di questo fondo vi è il Rotolo in pergamena (Ms. Parm. 1217/2), riunito con altri tre in una custodia, arricchita dallo stemma impresso in oro di Ferdinando di Borbone, oltre all’Etimologico di Simone Grammatico, opera di valore inestimabile».

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