Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Parma, 19 dicembre 2019 - Packaging ecosostenibile e materiali innovativi, il DNA degli alimenti e la loro origine, ma anche prove meccaniche e pianificazione logistica: sono questi gli argomenti dei laboratori promossi dai centri interdipartimentali di ricerca industriale dell’Università di Parma Cipack (Centro Interdipartimentale per il Packaging) e Siteia.Parma (Centro Interdipartimentale sulla Sicurezza, Tecnologie e Innovazione Agroalimentare) offerti alle scuole del territorio nell’ambito del progetto “Prove di innovazione”, conclusosi nei giorni scorsi.

L’iniziativa, cofinanziata dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il bando I luoghi della conoscenza e della ricerca per nuovi approcci alle discipline STEAM, si è rivolta a 18 classi provenienti da 11 scuole, primarie e secondarie di primo e secondo grado, di Parma e provincia, con l’obiettivo di avvicinare gli oltre 400 studenti coinvolti alle cosiddette discipline STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts & Mathematics) in modo diretto e originale, attraverso esperienze svolte nelle strutture territoriali dedicate all’innovazione, e in particolare negli spazi del Tecnopolo di Parma.

Il progetto è frutto della collaborazione tra Cisita Parma, ente capofila, Università di Parma (UO Ricerca e Trasferimento Tecnologico), Gruppo Scuola e 11 scuole: Adorni, De Amicis, Micheli, Vicini, Zani, Bertolucci, Berenini, Bocchialini, Da Vinci, Gadda e Galilei. L’attivazione del partenariato è stata facilitata dall’Area S3 di Parma del consorzio ART-ER, che ha anche collaborato nell’accoglienza delle scolaresche partecipanti nella sede del Tecnopolo.

«Con questo progetto, tantissimi studenti della scuola primaria e secondaria hanno potuto conoscere sotto una luce differente i ricercatori e i docenti dell’Università direttamente nei luoghi dove nascono ricerche e percorsi di innovazione aziendale», ha commentato Paolo Andrei, Rettore dell’Università di Parma. «Hanno sperimentato il vero mestiere del ricercatore utilizzando laboratori, attrezzature e materiali, indossando il camice come veri scienziati – ha proseguito Andrei – e il nostro auspicio è di replicare questo modello, basato su attività svolte interamente da personale universitario docente e amministrativo, anche nei prossimi anni per poter avvicinare in un modo nuovo, interattivo e divertente i cittadini di domani alla cultura scientifica».

Docenti e ricercatori dei centri dell’Università hanno strutturato ciascun percorso laboratoriale in tre momenti: un primo modulo di preparazione all’esperienza; poi la visita guidata e le attività sperimentali vere e proprie, presso il Tecnopolo di Parma e anche in altre strutture del Campus Scienze e Tecnologie dell’Ateneo; infine, un incontro conclusivo per la rielaborazione e la restituzione dell’esperienza.

Nello specifico, i percorsi offerti sono stati: La carta che non si bagna (prof.ssa Claudia Graiff, Cipack) dedicato alla ricerca nel campo dei materiali per il confezionamento e l’imballaggio di alimenti e farmaci; Come nascono gli alimenti (proff. Davide Barbanti e Massimo Rinaldi, Siteia.Parma) con approfondimenti e giochi nell’ambito della qualità, della sicurezza e dell’innovazione degli alimenti; Il prodotto che s’incarta da solo (prof.ssa Antonella Cavazza, Cipack) sulla ricerca nel settore del biopackaging e dell’economia circolare; Il DNA nel piatto (prof.ssa Mariolina Gullì, Siteia.Parma) dedicato alla tracciabilità genetica degli alimenti per il controllo della qualità e la sicurezza di materie prime agricole e prodotti trasformati; Come ti disegno una rete (prof. Roberto Montanari, Cipack) sulla pianificazione della distribuzione; infine Rompere per Conoscere e Progettare (proff. Fabrizio Moroni e Alessandro Pirondi, Siteia.Parma), esperienza scelta da ben 4 classi e dedicata a scoprire come si studiano i materiali innovativi (compositi, intelligenti, a memoria di forma), come si progettano e come si producono.

L’obiettivo di fondo del progetto è stato promuovere tra ragazze e ragazzi i percorsi formativi tecnico-scientifici, troppo spesso percepiti come noiosi e complessi, eppure in realtà affascinanti ed essenziali per garantire al territorio uno sviluppo al passo con i tempi e nel segno della sostenibilità.

Per informazioni sul progetto ci si può rivolgere alla UO Ricerca e Trasferimento Tecnologico, tecnopolopr@unipr.it, tel. 0521 904007 – 904047.

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