Parma, 30 maggio 2019 – Oggi l’Università di Parma è entrata in carcere, con un Open Day dedicato ai detenuti.Obiettivo dell’incontro, che si è svolto questa mattina agli Istituti penitenziari di via Burla, era di informarele persone detenute sulla possibilità di iscriversi all’Università di Parma, scegliendo tra i tanti corsi di studio proposti grazie al supporto che lo stesso Ateneo offre.Dopo i saluti istituzionali da parte di Sara Rainieri, Pro Rettrice alla Didattica, Brunella Marchione e Sara Cametti della U.O. Comunicazione Istituzionale hanno illustrato agli oltre 50 detenuti presenti l’organizzazione dell’Università di Parma e l’ampia offerta formativa. A seguire, docenti di diverse aree hanno presentato i propri ambiti di insegnamento con brevi Seminari in pillola.Questo l’elenco delle presentazionitenute dai docenti, coordinate dalla prof.ssa Vincenza Pellegrino, delegata del Rettore ai rapporti Università-carcere:Alessandro Pagliara, docente di Storia: “I libri che io lessi per amore”: cosa si studia a Lettere?Maria Candida Ghidini, docente di Letteratura: La letteratura come cura. Il caso del Dottor Živago di Boris PasternakFrancesco Nonnis Marzano, docente di Zoologia: Le situazioni complesse della vita. La biologia animale tra evoluzione biologica ed evoluzione culturaleGualtiero Rota, docente di Filologia: L’enigma GesùRoberto Pinzani, docente di Logica: Le origini del linguaggioPaola Palanza, docente di Biologia: Quanto Contano le Madri? Effetti genetici e comportamentali della cura maternaNadia Monacelli, docente di Psicologia: Nessuno si salva da solo. Le relazioni sociali come fonte di sicurezzaDimitris Argiropoulos, docente di Pedagogia: La gentilezza come competenza. L’azione sociale ed educativa per e con le persone con disabilità”Stefano Magagnoli, docente di Storia: Confini e attraversamenti nell’economia globalizzata: avvicinarsi alla Global HistoryVincenza Pellegrino, docente di Sociologia: Immaginare il futuro. Utopie e distopie di oggiL’incontro, cui ha partecipato il Direttore reggente degli Istituti penitenziari di Parma, dott.ssa Lucia Monastero, è stato organizzato anche grazie al coordinamento della dott.ssa Annalisa Andreetti, Responsabile amministrativa dell’Ateneo per le attività negli Istituti Penitenziari.L’intento di fondo dell’Open Day non è stato solo quello di fornire informazioni tecniche su quali lauree e quali corsi si possano seguire, ma soprattutto di sensibilizzare le persone detenute sull’importanza dello studio, per un possibile lavoro futuro e più in generale per migliorare il proprio percorso personale, dotandosi di strumenti culturali e coltivando i propri interessi.I Seminari in pillola, tenuti da docenti di materie molto diverse, dalla zoologia alla filosofia, dalla biologia alla letteratura, oltre a sollecitare grande interesse da parte dell’uditorio, hanno mostrato come ogni tipo di conoscenza serva per rispondere a questioni che riguardano la vita di ogni giorno, e ciò che tocca le persone in prima persona e da vicino.Nel corso della mattinata è stata presentata la possibilità offerta dall’Ateneo di approfondire tanti tipi di discipline (dalle scienze naturali a quelle sociali, dalle lettere alle arti) con modalità diverse: dalla normale iscrizione ai corsi triennali, per conseguire la laurea, sino alla fruizione di singoli insegnamenti universitari, per arricchire il proprio curriculum anche senza arrivare a una laurea.Dopo la stipula dell’accordo con gli Istituti penitenziari di Parma presentato il 4 dicembre 2018, l’Università di Parma sta lavorando alla costituzione di un vero e proprio Polo Universitario Penitenziario, che prevede lo sviluppo di diverse modalità di supporto agli studenti detenuti: dal tutoraggio in carcere ai colloqui con docenti, dai seminari con studenti iscritti alle facilitazioni per il pagamento delle tasse.