Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Si sono conclusi nei giorni scorsi (7-9 giugno), presso la sede centrale dell’Università di Parma, i lavori del congresso scientifico internazionale The 9th International Conference on Multiaxial Fatigue and Fracture (ICMFF9). Le tematiche affrontate, rilevanti in diversi settori dell’ingegneria civile, meccanica e aeronautica, hanno riguardato il comportamento a frattura e fatica dei materiali e delle strutture, con particolare riguardo a condizioni di carico complesse.

Il congresso è stato organizzato dal Prof. Andrea Carpinteri, ordinario di Scienza delle Costruzioni, e dai suoi collaboratori (Prof. Spagnoli, Ing. Brighenti e Ing. Vantadori), della Facoltà di Ingegneria dell’Ateneo di Parma. Al congresso hanno partecipato oltre 100 esperti italiani e stranieri (provenienti da paesi europei, Stati Uniti, Giappone, Brasile, ecc.) appartenenti al mondo accademico e dell’industria.

Il congresso è il nono della serie (è stato preceduto da San Francisco, 1982; Sheffield, 1985; Stoccarda, 1989; St. Germain-en-Laye, 1994; Cracovia, 1997; Lisbona, 2001; Berlino, 2004; Sheffield, 2007) e rappresenta un riferimento mondiale nel settore dell'ingegneria dei materiali e delle strutture, con particolare riguardo alle problematiche di fatica e frattura in condizioni di sollecitazioni multiassiali. Il congresso è stato organizzato con il patrocinio di ESIS (European Structural Integrity Society), DVM (German Association for Materials Research and Testing), SF2M (French Society for Metallurgy and Materials), ASTM (American Society for Testing Materials), University College di London e Fraunhofer Institute for Structural Durability and System Reliability di Darmstadt.

Uno degli aspetti chiave nella sicurezza e durabilità delle strutture ingegneristiche, tuttora oggetto di ricerca scientifica, è il comportamento a fatica e frattura dei materiali strutturali. I progressi delle conoscenze scientifiche e tecniche in questo campo hanno enormi ricadute economiche, ma prima ancora sono fondamentali in termini di sicurezza per le strutture e dunque per le vite umane (sono purtroppo numerosi, ad esempio nel settore aeronautico e del trasporto ferroviario, nella storia anche recente i casi di collassi strutturali imputabili alla fatica). I lavori del congresso hanno rappresentato un’occasione importante per mostrare i progressi raggiunti dalla comunità scientifica, di illustrare l’applicazione dei risultati della ricerca nella pratica industriale e di ridurre la distanza fra ingegneri progettisti e mondo scientifico.

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