Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

Parma, 7 novembre 2019 - Il mondo del vending diventa protagonista dell’economia circolare grazie al progetto RiVending, un ciclo virtuoso di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica per distributori automatici voluto da CONFIDA - Associazione Italiana Distribuzione Automatica, COREPLA -Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica e UNIONPLAST - Unione Nazionale Industrie Trasformatrici Materie Plastiche (Federazione Gomma Plastica).

Il progetto pilota, nato con l’idea di rendere ancor più sostenibile il riciclo dei bicchieri di plastica utilizzati nel vending - l’attività di vendita e somministrazione di bevande e prodotti alimentari tramite distributori automatici – celebra i suoi primi risultati e si apre ad ambiziose prospettive future: estendere RiVending sul territorio e rendere sempre più ecologiche le pause caffè degli italiani.

RiVending è stato al centro ieri di un incontro a Ecomondo, evento internazionale dedicato all’economia circolare in corso a Rimini. La testimonianza dell’Università di Parma è stata portata dal Prorettore Vicario Paolo Martelli: l’Ateneo ha infatti aderito al progetto di riciclo della plastica da circa un anno.

«L’Università di Parma – ha spiegato il Prorettore Vicario Paolo Martelli -ha aderito alla proposta di partecipare al progetto RiVending inserendo l’iniziativa nel più ampio contesto delle azioni che ricadono nella strategia di Ateneo che abbiamo denominato “Lo sviluppo sostenibile nell’Università di Parma”. Lo sviluppo sostenibile ha acquisito un ruolo strategico nelle scelte di Ateneo e sempre maggiore è l’impegno rivolto non solo all’aspetto ambientale ma anche a quello economico e sociale. Con questa iniziativa vediamo rafforzato il nostro sforzo non solo sul fronte ambientale ma soprattutto su quello dell’economia circolare, àmbito nel quale abbiamo già iniziato a lavorare da alcuni anni. Sviluppo sostenibile all’Università di Parma non solo come disciplina ma soprattutto come modo di concepire la realtà da trasferire alle generazioni future: una responsabilità istituzionale, quindi».

Ma come funziona RiVending? I consumatori dei distributori automatici, dopo aver gustato il proprio caffè, sono invitati a buttare bicchierino e paletta in un apposito contenitore che permette di isolare il materiale plastico di cui sono fatti dagli altri imballaggi in plastica, e di semplificare così il processo di selezione del materiale recuperando una plastica omogenea di altissima qualità con cui si possono creare tanti nuovi prodotti.

Il progetto prevede in prospettiva numeri importanti in termini di tonnellate di bicchieri e palette riciclati; l’Italia è infatti il primo Paese per numero di distributori automatici, diffusi principalmente nell’industria, seguita dagli uffici privati, dal commercio, dal mondo della scuola e delle università, dagli ospedali e dagli uffici pubblici, per un coinvolgimento di oltre 20 milioni di consumatori e 35 mila posti di lavoro.

Al progetto pilota di RiVending hanno già aderito realtà importanti; la prima esperienza ha coinvolto aziende ed enti presenti sul territorio di Parma e Provincia, tra i quali, oltre all’Università, anche Comune di Parma, Iren, Barilla Spa e Gazzetta di Parma.

La seconda ha visto la collaborazione del Gruppo Eni, che ha scelto RiVending per dare impulso all’economia circolare con il contributo quotidiano dei propri dipendenti. Grazie alle tecnologie sviluppate dall’industria chimica e dall’industria del riciclo delle materie plastiche, bicchierini e palette raccolti negli uffici delle sedi Eni/Versalis/Eniservizi diventeranno nuova materia che sarà utilizzata per realizzare pannelli di polistirene espanso per l’isolamento termico a cappotto realizzati dall’Impianto Versalis di Mantova. Un imballaggio in plastica usa-e-getta grazie alla raccolta e al riciclo sarà quindi trasformato in un bene durevole che permette alle nostre case di ridurre i consumi energetici per il riscaldamento.

Forti delle esperienze fatte, l’obiettivo è di estendere RiVending anche ad altre province del territorio italiano. L’estensione sarà articolata in 2 fasi: una dalla valenza prevalentemente “educational”, alla quale potranno aderire tutte le realtà che utilizzano i distributori di caffè e bevande calde allo scopo di creare una cultura del riciclo anche in azienda ed una più “tecnica” dove, in presenza di quantità significative, verrà attivato il progetto vero e proprio con la riduzione dei passaggi di filiera e la massimizzazione dei volumi avviati a riciclo.

Ma le novità non si fermano qui. Gli ideatori del progetto hanno coinvolto un partner d’eccezione: ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali – a cui verranno donate 5000 ciotole realizzate dal riciclo degli imballaggi in polistirolo. Una dimostrazione concreta che anche la plastica usa e getta, se opportunamente raccolta, viene inserita in un circuito virtuoso di riciclo e non diventa nemica dell’ambiente e degli animali. Un progetto che premia il gesto di civiltà di tanti cittadini, che facendo quotidianamente la raccolta differenziata fanno un regalo all’ambiente e agli amici a quattro zampe.

L’obiettivo finale a cui tende il progetto è però quello di trasformare il bicchiere usato in un nuovo bicchiere, creando così nel settore l’economia circolare perfetta.

 

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