RICERCA DEL GRUPPO DEL PROF. BETTUZZI PUBBLICATA SUL JOURNAL OF THE NATIONAL CANCER INSTITUTESi tratta di uno studio di un gruppo di ricerca del Dipartimento di Medicina Sperimentale sull'attività biologica di un gene onco-soppressore chiamato Clusterin (CLU) Clusterin, a Haploinsufficient Tumor Suppressor Gene in Neuroblastomas (Journal of the National Cancer Institute)E' stato pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute (101: 663-677, 2009), una delle più importanti e prestigiose riviste internazionali di ricerca oncologica, l'articolo Clusterin, a Haploinsufficient Tumor Suppressor Gene in Neuroblastomas, a cura di Olesya Chayka, Daisy Corvetta, Michael Dews, Alessandro E. Caccamo, Izabela Piotrowska, Giorgia Santilli, Sian Gibson, Neil J. Sebire, Nourredine Himoudi, Michael D. Hogarty, John Anderson, Saverio Bettuzzi, Andrei Thomas-Tikhonenko, Arturo Sala.Si tratta di un lavoro del gruppo di ricerca del Prof. Saverio Bettuzzi, della Sezione di Biochimica, Biochimica Clinica e Biochimica dell'Esercizio Fisico del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell'Ateneo di Parma, in collaborazione con due importanti ospedali pediatrici, l'UCL Institute of Child Health di Londra (UK) e il Children's Hospital di Philadelphia (USA).Da molti anni il gruppo di ricerca del Prof. Bettuzzi si occupa dell'attività biologica di un gene chiamato Clusterin (CLU). Le ricerche hanno dimostrato che si tratta di un gene onco-soppressore: la sua attività viene inibita durante la trasformazione neoplastica mentre, viceversa, l'induzione della sua attività inibisce fortemente lo sviluppo del cancro. Queste osservazioni sono state fatte e pubblicate nel corso di numerosi anni di attività di ricerca e in diversi modelli di neoplasia.In questo progetto, questi dati sono stati ora applicati ad un importante modello di neoplasia pediatrica, il neuroblastoma. Si tratta di un tumore che insorge precocemente nel bambino, prima dei 5 anni di vita, ed esordisce dando subito origine a metastasi diffuse. Nella sua forma più aggressiva può inizialmente rispondere alla chemioterapia, ma poi riprende a crescere con esiti fatali nel giovane paziente.Il lavoro è stato svolto in un modello animale di neuroblastoma. Mediante l'uso di diverse metodiche innovative per la manipolazione dei livelli di espressione di CLU, e studiando l'attività di un cluster di microRNA (miR-17-92) indotti dall'oncogene MYCN, che controllano anch'essi l'espressione di CLU, si è riusciti a dimostrare che l'induzione dell'attività di questo nuovo gene onco-soppressore può inibire in modo potente, in vitro ed in vivo, la progressione del neuroblastoma.Questo risultato offre una nuova speranza terapeutica, suggerendo che la riattivazione dell'espressione di CLU può provocare la regressione del tumore nei bambini affetti da questa malattia e prefigurando quindi una terapia nuova ed alternativa al neuroblastoma.Parma, 9 luglio 2009