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Parma, 15 febbraio 2023 – Rivedi la conferenza“Cosa potrebbe fare l’Europa per la pace? Dovrebbe avere una sola voce. Con voci separate non si comincia neanche un dialogo. E quello che mi fa rabbia è che tutto sommato ci vorrebbe poco. Ma c’è una debolezza di leadership europea e diventa difficilissimo fare il salto in avanti di cui c’è bisogno”. Lo ha detto più volte, Romano Prodi, nella sua lectio di oggi all’Università di Parma: nello scenario attuale manca un’Europa politicamente forte e coesa, che possa svolgere il ruolo anche di mediazione che per storia, tradizione e cultura il mondo le chiede.

S’intitolava proprio Il mondo sottosopra e l’Europa l’incontro che ha avuto per protagonista l’ex Premier italiano ed ex Presidente della Commissione europea. Un appuntamento  promosso dall’Università di Parma e dal Circolo Culturale Il Borgo e che ha saputo raccogliere in Aula Magna un foltissimo pubblico.

A portare i saluti istituzionali il Rettore Paolo Andrei, il Presidente onorario del Borgo Albino Ivardi Ganapini e il Sindaco Michele Guerra, che insieme al pubblico hanno ascoltato con interesse l’intervento del prof. Prodi. L'incontro è stato introdotto e moderato da Fausto Pagnotta, docente a contratto in Storia del pensiero politico, coordinatore dell'Osservatorio sulla Città del Borgo e organizzatore dell’evento. 

La relazione del Presidente Prodi  è stata anche una sorta di carrellata sui suoi incontri e sulle sue esperienze al vertice della politica mondiale.

“Non potevo che scegliere questo titolo per l’appuntamento di oggi. L’idea di fondo è proprio cercare di vedere se si può uscire dalla difficilissima situazione in cui ci troviamo e se e come l’Europa possa avere un ruolo”, ha detto, sottolineando innanzitutto i pesi di Cina e Stati Uniti nella fase geopolitica attuale. “La pace verrà solo se ci sarà l’accordo fra Stati Uniti e Cina. Putin ha in realtà una possibilità di azione estremamente limitata in questo. La chiave è a Pechino, più che a Washington o a Mosca”.

In questo quadro, “l’Europa non ha oggi un peso: non esercita la sua forza collettiva a causa delle sue divisioni”, ha osservato Prodi, ripercorrendo la storia dell’Europa dalla nascita a oggi: “è nata come una grande forza economica ma ha una forza politica inesistente. Il dramma è proprio questo, non si riesce a fare il salto in avanti”.

In un’Europa che oggi è a guida franco-tedesca “non c’è una leadership pronta, perché la politica interna dei grandi paesi che possono fare questo lo impedisce. O ci mettiamo insieme o continuiamo a non contare nella politica estera, e attenzione – ha sottolineato Romano Prodi - perché anche la forza economica senza una forza politica non è facile da conservare”.

 

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