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Parma, 1° dicembre 2021 – Si chiude con una mostra e una rassegna di incontri sulla centralità della periferia il progetto San Leonardo cuore della città, promosso dall’Università di Parma, dall’Istituto Comprensivo Micheli, dalle parrocchie e dalle associazioni del quartiere San Leonardo. Per l’Ateneo è stato coinvolto il gruppo del prof. Dario Costi.

Gli esiti del lavoro progettuale e del processo di partecipazione che l’ha caratterizzato saranno esposti dal 10 dicembre nella mostra Un ponte sull’acqua/Un ponte sulla terra, promossa dagli Istituti Micheli, Toscanini e Itis Da Vinci. La mostra sarà inaugurata venerdì 10 dicembre alle 10 al plesso Luigi Vicini della Scuola Micheli.

All’interno della mostra l’Università di Parma presenterà i lavori che documentano il processo di partecipazione e co-progettazione con le scuole, le parrocchie e le associazioni finalizzato al ridisegno del quartiere, con lo scopo di far riappropriare il cittadino degli spazi che gli appartengono. In questa occasione si concluderà il percorso di questi tre anni, con la presentazione degli elaborati didattici San Leonardo cuore della città svolti da laureandi e seguiti da alcuni docenti dei corsi di laurea di Architettura.

All’interno di questa sezione saranno presentate anche le esplorazioni dei laureandi e del gruppo di ricerca del prof. Costi sul tema dell’identità chimico-farmaceutica del quartiere e della città, con un collegamento tra le testimonianze del centro storico (con l’Orto botanico, la Spezieria di San Giovanni, l’Antica Farmacia San Filippo Neri) e quelle del quartiere da mettere in valore: la sede Borsari, la sede storica della Chiesi Farmaceutici e l’area Bormioli. Il fotografo Carlo Gardini ha svolto una campagna fotografica ad hoc che sarà presentata in mostra e nel catalogo.

La mostra dopo l'inaugurazione rimarrà aperta la mattina (dalle 8 alle 13) nelle seguenti date: 11 dicembre, dal 27 al 30 dicembre, dal 3 al 5 gennaio; il pomeriggio (dalle 16.30 alle 18.30) il 14, 16, 21 e 22 dicembre. 

Accanto alla mostra, a conclusione del percorso triennale, è in programma la rassegna Centralità della periferia: percezioni, pensieri, parole: tre incontri nelle giornate di giovedì 2, giovedì 9 e giovedì 16 dicembre, sempre al Plesso Vicini (via Milano 14/a, aula al primo piano con ingresso dal lato nord), con il coinvolgimento di geografi culturali, filosofi, antropologi e docenti di critica letteraria dell’Università di Parma e di altri Atenei italiani che incontreranno i cittadini del quartiere e dialogheranno con loro sulle qualità delle periferie e sulle strategie della loro messa in valore.

Primo appuntamento giovedì 2 dicembre alle 16 con Percezioni: passeggiata urbana nel quartiere - Mappe mentali e pratiche di cammino nella città: immaginare e attraversare il quartiere. Davide Papotti, docente di Geografia culturale all’Università di Parma, coordinerà due momenti: un primo incontro, alle 16, nel quale si lavorerà sul concetto di "mappa mentale" del quartiere come riflesso delle geografie percettive personali, e alle 16.30 una camminata nel quartiere, intesa come momento di riflessione condivisa sull'uso degli spazi, sul patrimonio architettonico, sul concetto di vivibilità. Dalle 18 la discussione pubblica sull’esperienza verrà condivisa anche con chi non riuscirà a partecipare alla passeggiata.

Giovedì 9 dicembre alle 17.30 Pensieri: spazi e vita - Di limiti, confini e oltrepassamenti, con Ferdinando Fava, docente di Antropologia urbana all’Università di Padova, e Carla Danani, docente di Filosofia dell’abitare all’Università di Macerata. La riflessione intende interrogare l’esperienza del confine considerando il suo darsi multiverso e plurale, e cercherà di offrire, a partire da qui, una chiave interpretativa all’istanza etica di discernere buoni modi di abitare il mondo.

Si chiude giovedì 16 dicembre alle 17.30 con Parole: l’immaginario letterario - Il centro in lontananza: racconti e strategie di vita ai margini della città, con Giulio Iacoli, docente di Critica letteraria all’Università di Parma. L'incontro intende soffermarsi su modalità di rappresentazione caratteristiche, fra il maturo Novecento alle nostre spalle e la recente narrativa italiana. A colpire è la proliferazione delle ambientazioni periferiche, lo sviluppo di personaggi, al loro interno, resistenti e indomiti oppure turbati dall'esistenza e a loro volta periferici e alla deriva - e questo in parallelo e in continuità con quanto raffigurato da un certo cinema alla ricerca del reale, e dalle forme della serialità televisiva.

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