Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Secondo uno studio del National Institutes of Health, dell’Università del Massachusetts e dell’Università di Parma, l’ormone ossitocina sembra aumentare i comportamenti sociali nei neonati dei macachi reso.

Questo risultato, recentemente pubblicato su PNAS (Proceedings of National Academy of Science USA), prestigiosa rivista dell’Accademia americana delle scienze, suggerisce che nei processi di attaccamento che si instaurano nei primi mesi di vita, l’ossitocina potrebbe avere un ruolo centrale nel promuovere i comportamenti affiliativi con la madre.

Questo studio, condotto da Elizabeth Simpson e Valentina Sclafani e coordinato dal prof. Pier Francesco Ferrari, del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma, suggerisce inoltre che l’ossitocina potrebbe essere un candidato per nuovi trattamenti per i disturbi dello sviluppo che colpiscono la sfera sociale e affettiva.

L’ossitocina è un neuromodulatore prodotto dall’ipofisi, che è noto avere un ruolo centrale nel favorire le contrazioni durante il parto. Tuttavia esso svolge anche un ruolo nella produzione del latte e nei processi di attaccamento della madre.

Negli ultimi dieci anni gli studi sull’ossitocina hanno dimostrato che essa è probabilmente cruciale anche nella regolazione di diversi comportamenti sociali, favorendo le interazioni positive tra le persone. A causa di questo ruolo fondamentale nelle dinamiche sociali, diversi ricercatori hanno suggerito che l’ossitocina potrebbe essere utilizzata come un trattamento per alcuni disturbi dello sviluppo, come nel caso dell’autismo. Sebbene fosse noto che l’ossitocina aumentasse i comportamenti sociali negli adulti, non era ancora noto se questo neuromodulatore potesse avere anche un ruolo nelle prime fasi dello sviluppo.

I ricercatori hanno dimostrato che, già a poche settimane di vita, l’inalazione di ossitocina, via aereosol aumenta non solo alcuni comportamenti tipicamente affiliativi, ma anche aumenta la motivazione dei neonati a cercare il contatto con il caregiver. Inoltre lo studio dimostra che i neonati ricercano maggiormente, rispetto ai controlli, il volto del caregiver, un chiaro segno di un aumentato interesse per gli stimoli sociali. Infine, attraverso la misurazione del cortisolo salivare, è stato visto che l’ossitocina diminuisce le risposte ansiose.

Secondo Pier Francesco Ferrari, questi risultati dimostrano per la prima volta che alla base dei meccanismi di attaccamento dei neonati verso la madre e del loro aumentato interesse per il mondo sociale, l’ossitocina svolge probabilmente un ruolo fondamentale.

Lo studio coordinato dal prof. Ferrari è stato considerato dalla rivista PNAS di così alto interesse, da meritare la copertina del prossimo numero.

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