Parma, 15 dicembre 2021 - Ottimo seguito per il webinar “Contaminazione microbica in impianti di macellazione suinicola: criticità ed approcci innovativi” organizzato nei giorni scorsi da Sergio Ghidini, Adriana Ianieri ed Emanuela Zanardi, docenti dell’Area di Ispezione degli Alimenti al Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma. Dopo i saluti del Prorettore Paolo Martelli e di Giuseppe Diegoli, Responsabile del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica, Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna, i lavori sono entrati nel vivo. Gli interventi sono stati affidati principalmente a dirigenti dell’IZSLER (Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna) e a rappresentanti dell’Ateneo, a suggellare una collaborazione ormai più che decennale.Tra i processi industriali che portano alla produzione di alimenti, la produzione di carni fresche attraverso la macellazione è tra i più delicati da gestire dal punto di vista tecnologico ed igienico-sanitario. Accanto ai classici patogeni da gestire nella produzione delle carni, l’emergenza di ceppi antimicrobico-resistenti pone nuove sfide ai produttori di carni suine. I ruoli dell’uomo, dell’animale e dell’ambiente nell’insorgenza di questo fenomeno, sono stati analizzati durante il webinar con un approccio “One health”. Sono stati infatti sviscerati i rapporti tra il consumo di farmaco negli allevamenti suinicoli e l’insorgenza di ceppi microbici antimicrobico-resistenti. Fortunatamente, attraverso i nuovi sistemi di controllo e monitoraggio introdotti, quali la ricetta elettronica dei farmaci veterinari e il sistema ministeriale Classyfam, si è riscontrato che il progresso dei sistemi di allevamento sta rapidamente inducendo una forte riduzione del consumo di antibiotici. Si è inoltre passati a valutare il rischio posto dai ceppi multiresistenti in diversi ambiti: è emerso che questi ceppi non costituiscono un grave pericolo di sicurezza ambientale, ma che rappresentano una seria minaccia sia per l’ambiente che per gli operatori del settore agroalimentare.Forte l’interesse nei confronti della materia trattata. I 100 posti inizialmente previsti sono andati rapidamente esauriti ed è stato necessario raddoppiare la disponibilità. Il gran numero di domande pervenute al momento della conclusiva discussione plenaria è stato un chiaro segnale di quanto esteso fosse l’interesse suscitato dall’argomento.