Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Parma, 28 novembre 2024 - Si è conclusa nei giorni scorsi, con un momento di confronto e scambio, l’edizione 2024 di Transition Farm, il percorso formativo con cui studentesse e studenti dell'Università di Parma hanno lavorato per diventare professioniste e professionisti capaci di affrontare le sfide della sostenibilità sociale e ambientale.

Nato nel 2022 come iniziativa pilota dalla sinergia Fra “Parma, io ci sto!”, Università di Parma e Cisita Parma, e realizzato con il supporto di NATIVA, Unione Parmense degli Industriali, Gruppo Imprese Artigiane e Federmanager Parma, Transition Farm è dal 2023 un vero e proprio “Corso di formazione manageriale su innovazione sostenibile e rigenerazione” del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali: un percorso che anche quest’anno non solo ha formato le partecipanti e i partecipanti sui temi della sostenibilità, ma ha anche aiutato le realtà del territorio coinvolte a misurare il proprio impatto e a sviluppare masterplan di miglioramento sostenibile, promuovendo una vera trasformazione culturale.

Queste le PMI partner dell’edizione 2024: Auditorium Paganini, Bonatti, Elcos, Fratelli Bia, Kemper, Krel e Maldy Italiana.

L’obiettivo di Transition Farm è quello di promuovere le competenze sui temi dell’innovazione e della sostenibilità, coinvolgendo giovani e PMI del territorio nella comprensione e nell’utilizzo di strumenti di misura e gestione degli impatti sociali e ambientali per renderli parte di un cambiamento quantomai necessario. Innovativa è soprattutto la modalità di attuazione: sono le giovani e i giovani in prima persona a proporre alle aziende le best practices per costruire insieme un percorso di transizione sostenibile. La prima fase di formazione è sempre seguita da una fase di stage curriculari in azienda, grazie anche al supporto di tutor: un passaggio fondamentale sia per l’acquisizione di competenze sui processi organizzativi e gestionali delle realtà aziendali da parte delle giovani e dei giovani partecipanti, sia per dotare le imprese di una misurazione del proprio impatto ed elaborare un conseguente piano di miglioramento secondo il Benefit Impact Assessment (BIA), tra gli standard più diffusi al mondo per la misurazione degli impatti sociali e ambientali. 

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