Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma
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Parma, 18 dicembre 2020 – Nella Regione Emilia-Romagna sarà garantito il sostegno al 100% degli studenti idonei che hanno presentato domanda per le borse di studio universitarie, in denaro e servizi, per l’anno accademico 2020/2021. Il numero complessivo dei beneficiari ammonta a 26.709: di questi, 4.552 sono studenti dell’Università di Parma.

Un risultato ottenuto grazie al potenziamento dell’impegno finanziario regionale e alla politica di razionalizzazione delle spese attuata dall’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori ER.GO dell’Emilia-Romagna: tra risorse regionali ed europee, infatti, vengono stanziati 97 milioni di euro, compresi i 38 milioni della quota – la più alta a livello nazionale – destinata all’Emilia-Romagna dal riparto del Fondo integrativo statale 2020 per le borse di studio.

Dai dati delle graduatorie provvisorie si registra un aumento del numero di studenti idonei, cioè l’11,3% in più rispetto allo scorso anno accademico, di cui oltre il 45% fuori sede, con un conseguente incremento della spesa di 4 milioni.

Sempre più studenti beneficiari, dunque, così come sono sempre più numerosi i giovani che studiano negli Atenei dell’Emilia-Romagna: ad oggi gli iscritti superano i 161 mila (+3% rispetto all’anno accademico 2019/2020), con quasi 53mila immatricolati in più.

I dati relativi all’aumento degli studenti in Regione corrispondono all’incremento registrato anche all’Università di Parma: 9.518 sono i nuovi iscritti del nostro Ateneo, corrispondenti ad un aumento dell’11,6% rispetto all’anno accademico 2019/2020. Il 69% dei nuovi iscritti proviene da fuori provincia di Parma e, di questa percentuale, il 41,5% proviene da fuori Regione. Anche il numero di studenti idonei ai benefici ER.GO è in crescita presso l’Università di Parma, di circa il 15% rispetto all’a.a 2019/2020.

I dati confermano il robusto sistema della Regione Emilia-Romagna a supporto del Diritto allo Studio Universitario, che ha saputo anche adattarsi all’emergenza sanitaria, introducendo misure straordinarie con grande flessibilità, per favorire la massima inclusione.

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