Parma, 18 ottobre 2012 - A due anni di distanza dalle celebrazioni in onore della duchessa di Parma Luisa Elisabetta di Borbone, la Fondazione Cariparma, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambiente, territorio e Architettura dell’Università di Parma, prosegue l’approfondimento della storia dei ducati parmensi nel Settecento, attraverso un doppio appuntamento dedicato al ministro riformatore Guglielmo Du Tillot e al suo ruolo nello sviluppo delle arti a Parma negli anni Sessanta. L’evento, che prepara e apre la mostra, è il convegno internazionale di studi Guglielmo Du Tillot e i ministri delle arti nell’Europa dei Lumi, articolato su tre giorni: 25 ottobre (Biblioteca Palatina), 26 ottobre (Reggia di Colorno) e 27 ottobre (Università, Aula dei Filosofi). Il convegno offrirà una panoramica esaustiva del secondo decennio di dominazione borbonica a Parma e un raffronto tra i principali ministri delle arti in Europa. Di storia, letteratura, pittura, musica, architettura e urbanistica, arti decorative e costume tratteranno una trentina di studiosi, afferenti a centri di ricerche e atenei italiani ed esteri: • atenei italiani: Bologna, Firenze, Milano (Università degli Studi), Napoli, Padova, Parma, Politecnico di Torino, Verona; • atenei e centri stranieri: Académie Française, Biblioteca Hertziana di Roma, Institut National d’Histoire de l’Art, Instituto Universitario La Corte en Europa (Madrid), Musée de Fontainebleau, Musée du Château et du Trianon de Versailles, Musée du Louvre, Musée Galliera, Patrimonio Nacional d’España, Université de Tours. La mostra Guglielmo Du Tillot, regista delle arti nell’età dei Lumi si terrà a Palazzo Bossi Bocchi dal 28 ottobre 2012 al 27 gennaio 2013 (inaugurazione sabato 27 ottobre ore 18,00). L’esposizione, che si fregia del patrocinio delle ambasciate di Francia e di Spagna in Italia, è stata realizzata in collaborazione con Biblioteca Palatina di Parma, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza, Archivio di Stato di Parma e IPSIA “Primo Levi” di Parma; l’obiettivo è di raccontare a un vasto pubblico l’impatto culturale e artistico della figura di Du Tillot, Intendente della Real Casa inizialmente e Primo ministro in seguito. Attraverso un ricco panorama di opere, talvolta inedite, di pittura, scultura, architettura, incisione, numismatica e arti decorative, nonché di preziosi volumi conservati nei fondi antichi della Biblioteca Palatina e della Biblioteca di Busseto, verrà illustrata la riforma artistica e culturale che permise al piccolo stato borbonico di emergere in Italia e in Europa come non era accaduto nemmeno sotto la dinastia farnesiana, facendo di Parma l’«Atene d’Italia». Il percorso della mostra – ideata e curata da Gianfranco Fiaccadori e Alessandro Malinverni (Università di Milano) e Carlo Mambriani (Università di Parma) – si articola in due sezioni: la prima, preceduta da un inquadramento biografico del protagonista, è incentrata sulla trasformazione di Parma in «Atene d’Italia»: il ruolo del ministro, di Annetta Malaspina e della loro cerchia; le nozze dei principi come eventi di propaganda artistica e dinastica; l’istituzione dell’Accademia e l’appoggio fornito ai suoi artisti; il rinnovo delle residenze, delle manifatture e del tessuto urbano. La seconda sezione è dedicata alla committenza privata di Du Tillot a Parma e a Parigi, durante il breve esilio: l’allestimento delle sue residenze, gli acquisti di libri e di opere d’arte, gli artisti prediletti. Tra i numerosi artisti presenti in mostra, oltre all’architetto Ennemond Alexandre Petitot, fedele collaboratore del ministro, e ai vincitori dei concorsi accademici degli anni Sessanta, si segnalano i protagonisti della ritrattistica settecentesca parmense, come Giuseppe Baldrighi e Pietro Melchiorre Ferrari, ed europea, del rango di Jean-Marc Nattier, Anton Raphael Mengs, Laurent Pecheux e Louis-Michel Van Loo. Numerose sono state le collaborazioni specialistiche: docenti, laureati e dottorandi dell’Università di Parma hanno curato il primo fotomontaggio georeferenziato del catasto voluto dal ministro, il rilievo ricostruttivo del Palazzo Grillo (ora Marchi) e il modellino tridimensionale della residenza di Du Tillot a Parigi; i docenti e gli studenti del corso di “Moda e abbigliamento” dell’IPSIA P. Levi di Parma hanno confezionato gli abiti ispirati ai ritratti del ministro Du Tillot e della marchesa Malaspina. Grazie a questi modelli nel percorso espositivo è allestita una suggestiva rievocazione d’ambiente con arredi e oggetti originali della metà del XVIII secolo. Sul piano della conservazione e della valorizzazione, è da ricordare che – in occasione di tale esposizione – diverse opere sono state appositamente restaurate o recuperate dai depositi dei vari enti prestatori. Eventi collaterali alla mostra saranno visite guidate di approfondimento, tenute dai curatori stessi e un recital cameristico dedicato al repertorio francese del secondo Settecento.